domenica 26 aprile 2020

Cinema spagnolo/Inciso nelle ossa



Sceneggiatura 6,5: siamo tornati, i padri cattivi cedono al rimorso, la follia pagana che si ciba di arti umani, trama susseguente di pari mistero e pari (parziale) chiusa a sorpresa.
Scenografia 8: strade improvvisamente note, arrancano a piedi i messaggeri travolti da una piena magicamente raccontata, una fermata del bus per un passaggio da non accettare.
Cast 6,5: qualche cambio di facciata, un cast di stars e di pezzi di legno, il lato nemmeno troppo nascosto delle cliniche private di ispirazione religiosa.
Regia 6,5: Molina continua piacevolmente a sorprendere, spruzzate apprezzabili di evidente citazionismo, déja-vu e situazioni possibili, sul ruscello si perde l'evidenza del dover seguire la trama originale.

Cinema spagnolo/Il guardiano invisibile



Sceneggiatura 6,5: Dolores Redondo e le leggende mitologiche dei Paesi Baschi, la Spagna è anche le sue arterie più periferiche e nordiche, un giallo classico da tensione e soluzione finale.
Scenografia 8: Elizondo, alzi la mano chi lo aveva già sentito. Pioggia eterna di una notte estrema, la statale che curva nell'allungare la Navarra oltre le sue propaggini capitali.
Cast 6,5: Icone che chiedono di essere rispettate, il déja-vu di cartomanzia, subordinazione scomoda e maternità degeneri, ingessature di contorno.
Regia 6,5: Molina assume da subito l'ovvio di una trilogia da serie TV dominante, con le ovvie pause, la parte di mistero lasciata in sospeso, la poesia del rumore del diluvio battente.

mercoledì 22 aprile 2020

Cinema italiano/La ragazza nella nebbia



Sceneggiatura 7: giallo atipico con triplo colpo di scena finale, la messa in scena è una rappresentazione teatrale che guadagna probabilmente respiro potendo appoggiarsi ad immagini assai più pregnanti di quelle di una località immaginaria.
Scenografia 7: un plastico inquietante che viene da Rablà, un bar a Bressanone, le case dai balconi in legno della tipicità del Sudtirolo, villeggiature sospese e abbandonate.
Cast 7: il maestro dell'ubiquità chiosa con cura il ruolo, il denaro muove le pedine inconsapevoli, fuori scena calano gli assi, barbe che nascondono facilmente colpe.
Regia 7,5: il non detto che così spesso incide, l'esordio fulminante, scoprirsi migliori dietro una cinepresa (che davanti a un foglio), lumini rossi e bavagli, tela cerata e ciocche di capelli.

Cinema italiano/The Place



Sceneggiatura 7,5: quando le serie TV illuminano il cinema, ovvero il lato positivo della decadenza di un'arte che si reinventa cucendosi addosso trame scritte per la dilatazione in puntate.
Scenografia 7: un bar all'angolo di un viale nella prima periferia di Roma, sedie già impilate o ancora da sistemare, cappuccini, spremute, caffé, birra e whisky di dialoghi impassibili e impossibili.
Cast 7: assoluto Mastandrea, in una delle migliori performances della carriera, a gestire uno zoo di vicende che si intrecciano nell'indifferenza totale del pianeta.
Regia 7: rendere interessante e persino avvincente un film il cui unico esterno è un bastone che attraversa le strisce pedonali di notte, Genovese porta a casa un successo oltre ogni aspettativa.


NeoNoirLand/Zodiac




Sceneggiatura 7: icona immediata di un nome fortunato, la notte dell'anima e quella della giustizia, l'individuo che emerge come pilastro insostituibile di qualsiasi società con qualche pretesa.
Scenografia 6: Frisco dei '70, locations per forza di cose ripetitive di grattacieli in costruzione, incroci di omicidi, laghi e sterrati di un regalo di famiglia.
Cast 7: Ruffalo conduce le danze con un personaggio che è la carcatura di sé stesso, i grandi reporter gettano la spugna, gli archivi e la ricerca personale di un mondo scomparso.
Regia 6,5: Finchler e la cassetta, rapporto controverso, non è di lunghezza che perde la pellicola, ma di eccessivo manierismo poliziesco in una storia vera che si vede davanti agli occhi.

domenica 19 aprile 2020

NeoNoirLand/Frank e Lola



Sceneggiatura 6,5: pastiche di commedia romantica e thriller, carte giocate con calma, dialoghi di sospetto e autodifesa, le folli notti parigine dei ricordi.
Scenografia 6,5: Les Vosges e i suoi portici iconici, flash luminosi a distanza che rendono la bruttezza monumentale della città-divertimento.
Cast 7: perfettamente nella parte Shannon, tenebra e talento, machismo represso e ferite da vita vissuta, una storia d'amore da ricordare anche per Imogen Poots.
Regia 6,5: Ross all'esordio dimostra conoscenza dei mostri sacri (Polanski, DePalma, Hitchcock), piazza qualche illuminazione vegasiana a luci intermittenti in un percorso ancora molto sui binari.

sabato 18 aprile 2020

Letteratura di viaggio/Rumiz


Un viaggio in bici attraverso l'Europa, i ricordi personali, i dettagli che ci aiutano a memorizzare i posti. Poi cresce l'impegno, nel denunciare la guerra, il crollo dei regimi, le conseguenze di entrambe le cose, la politica modesta delle 1000 Italie. Metà Magris, metà Terzani? Che dite, suonerà ingeneroso? Non credo. VOTO 7

Horrorland/Velvet Buzzsaw



Sceneggiatura 6,5: quando l'arte è business, lo spirito puro dell'artista emette condanne. Metafora semplice che calca la mano in maniera per chi scrive esagerata sui tic e le nevrosi del mondo delle gallerie e delle esposizioni artistiche.
Scenografia 6,5: L.A., what else? La nota e poco appealing downtown luccica di graffiti, icone di altre pellicole restituiscono lo charme ben comunicato.
Cast 6,5: Malkovich è il lato giusto, Gyllenhaal la nevrosi dell'indecisione, c'è chi si prende tutto quello che crede meritato e chi in un film non fantastico sarebbe l'insospettabile colpevole.
Regia 7: stessa spiaggia, stesso mare? Team e cinepresa dello Sciacallo calcano ancora una volta le strade dal tramonto di luci impossibile, la resa degli omicidi da manuale dell'horror.

Cinema americano/Insospettabili sospetti



Sceneggiatura 6,5: favola lieve che prepara un finale amaro, chi siamo noi, veramente? L'elogio semplice dell'amicizia vera in un mondo che ha smarrito i rapporti interpersonali.
Scenografia 6,5: Williamsburg e le sue case antiche di parallele a portici di ingresso, per sfondo le due super icone-ponti Brooklyn e Manhattan.
Cast 7: attori che hanno fatto la storia del cinema, saltellare per una torta al rabarbaro, maschere di Frank Sinatra e tatuaggi in henné di telecamere di sicurezza poco efficaci.
Regia 5: la filosofia di vita di Hollywood da sempre è il canovaccio: serenità, difficoltà, tentativo di ricossa, lieto fine. Impensabile intervenire con dettagli che distolgano troppo dal compito prefissato.

Cinema francese/La camera azzurra



Sceneggiatura 6,5: la fedeltà è qualcosa che ci appartiene? Simenon senza il suo feticcio più noto dà il meglio di se stesso, atmosfere cupe tipiche dell'immensa provincia francese.
Scenografia 6,5: Les Sables d'Olonne, i luoghi narrati coincidono, la tristezza di problemi di salute e di coppia tra i palloncini effimeri delle località balneari di secondo piano.
Cast 7,5: Amalric eccelle più davanti che dietro, glaciale la determinazione della Drucker per omicidi perpetrati ai tempi d'oggi con le regole dell'epoca dello scrittore.
Regia 6,5: copia-incolla di uno stile universale, i mille Rohmer non sono passati invano, quotidianità del nulla, dialoghi del banale ed eventi che accadono senza troppe introspezioni.

martedì 14 aprile 2020

Cinema americano/Cena con delitto



Sceneggiatura 6,5: il procedimento narratvo della deduzione nel mistero, carte scoperte ed equivoci, nessuna esagerazione, nessuna grande intuizione.
Scenografia 7: Boston lontana, Boston vicina, i centri abitati profumano vagamente di Canada, profondamente statunitense la splendida villa di pasaggi segreti, verande e memorabilia teatrali.
Cast 7: Craig blancheggia di capacità innate, il sigaro nel buio della notte del testamento, gli occhi grandi della cubana dai tanti passaporti portano rispetto al personaggio vincente.
Regia 6,5: citazioni, quante, da pellicole che fecero la storia del filone giallo comico, la padronanza dei finali annunciati, le ricostruzioni e gli inseguimenti per un confezionamento pulito e responsabile.