martedì 26 febbraio 2013

Il mito Carné/Mentre Parigi dorme



Sceneggiatura 7: ballata romantica e sfortunata, il deus ex machina capriano, i binari di un treno in partenza, le pistolettate dell'ex, cancelli emblematici, momenti di pura magia amorosa tra i bistrot affollati della notte infinita.
Scenografia 7: la metropolitana corre sulla sopraelevata, le scale portano a destinazione passeggeri dell'ora di punta, la capitale dell'immediato dopoguerra si caratterizza di strade larghe ed edifici ad altezze disomogenee.
Cast 6,5: un giovane Montand entusiasticamente naif, comparse che recitano dialoghi importanti, la femminilità mondanamente internazionale, la sfrontatezza limata del maschilismo.
Regia 7: tramonto degno di una breve ed intensa parentesi di realismo poetico cristallizzato, grande impressione di quotidianità ferace, le porte della notte si aprono e si chiudono al passaggio di ogni amore.

lunedì 25 febbraio 2013

Il mito Rossellini/Desiderio



Sceneggiatura 7,5: moralismo noto e angolazioni insolite, convenzionalità sconvolta e dramma dell'esistenza, incompatibilità amorose, la fuga dalla città come metafora della fuga dalla vita.
Scenografia 7: stabilimenti dell'ACI Farnesina, preistoria romana degli studios, mai finzione fu più convincente tra saracinesche, bar da colazione tardiva, viadotti ferroviari e pozzi al greto.
Cast 7,5: Girotti dallo sguardo pietrificato dalla passione, Elli Parvo iconica protagonista sfortunata, le moine di Ninchi, la falsa complicità della Schmidt, in tutto e per tutto un classico dimenticato.
Regia 8: l'imprinting neorealista è del grande maestro, che contribuisce anche con una virata alla sceneggiatura, l'onesto mestierante infila scene dense di provincia e di città, società malata e parvenza da salvare. Capolavoro delle soffitte.




domenica 24 febbraio 2013

Loach Filmography/Sweet Sixteen



Sceneggiatura 8: storie dal Regno Unito di abbandono scolastico e ragazze madri di parti minorenni, la complicità tra appartenenti alla cerchia stride con la mancanza di sentimenti della generazione adulta perduta, di ingerenze ovvie e rovina conseguente,
Scenografia 7: suburbs glaswegiani di mattoni nero fumo e insediamenti costieri di casette prefabbricate, vicoli bui di drug dealers e discoteche semivuote di coperture organizzative.
Cast 7,5: splendido Compston adolescente complesso e problematico, la preparazione all'omicidio-prova strabiliante, l'affetto per la madre distaccata e superficiale bonariamente motivante.
Regia 7,5: pièce loachiana con molti momenti di tensione emotiva, riprese assolutamente scevre di estetismi particolari, lunga matassa dipanante di quotidianità periferiche, tragedia finale densa di drammaticità. 



sabato 23 febbraio 2013

Scorsese Filmography/Il colore dei soldi




Sceneggiatura 6: un sequel che si presenta da subito come storia a sé, la tela dell'imbroglio e delle scommesse ha meno colpi in canna rispetto al precursore, l'incompiuta e il fascino del biliardo.
Scenografia 6: non può essere Atlantic City senza riprese di esterni, grigiore degli eighties, di grande effetto la panoramica a volo d'uccello sulla grande sala dei tavoli verdi vuoti.
Cast 6: Mastrantonio fidanzata media, un Cruise dalla capigliatura a ciuffo che sfoggia capacità balistiche personali, il grande giocatore del passato nasconde dietro occhiali scuri un po' di affettazione.
Regia 6: due pollici giù rispetto alle possibilità, molte inquadrature classiche che scorrono senz'anima, un filo conduttore lineare interrotto con maestria dal tronco finale, particolari iniziali di carisma cinematico.


giovedì 21 febbraio 2013

Dominia Discography


From St.Petersburg with love, solid symphonic doom metal with some death and black vibes.


JUDGMENT OF TORMENTED SOULS (81) cover 68
Judgment (81) Behind the universe (82) Harvester (80)
Angel's suicide (83) Inside of me (82) Exodus (82)
Rosemary's child (80) The beginning (80)


DIVINE REVOLUTION (81) cover 55
Prophecy (82) With pain into eternity (80) Burial of reasons (80)
Darkness of bright life (80) God is a brand (80) Beautiful innocence (83)
Save yourself (81) Punishment (81) Mountains of God's depression (80)

martedì 19 febbraio 2013

Zonaria Discography


Melodeath assai catchy con minime influenze black.


ARRIVAL OF THE RED SUN (81) cover 77
Arrival of the red sun (82) Silent holocaust (79) Gunpoint salvation (80)
Liberation zero (83) The blood that must be paid (83)
Desert storms (80) A lullaby to those still alive (81)
Full spectrum dominance (80) My vengeance remains (79) Face my justice (80)


THE CANCER EMPIRE (81) cover 79
Slaughter is passion (80) Praise the eradication (81) Crowning king cancer (79)
Contra mundum (82) Termination process (80) At war with the inferior (82)
From the abysmal womb (80) Damnation dressed in flesh (81)
Humanity vs Sanity (81) The icon and the faceless (80)


INFAMY AND THE BREED (81) cover 65
The last endeavour (82) Pandemic assault (82) The armageddon anthem (83)
Rendered in vain (80) Image of myself (80) Evolution overdose (81)
Attending annihilation (82) Descend into chaos (82) Ravage the breed (83)
The black omen (80) Everything is wasteland (79)


lunedì 18 febbraio 2013

Cinema danese/A royal affair



Sceneggiatura 6: storia di Danimarca, romanzatura d'appendice da diritti d'autore, esplosioni ovvie di sensualità latenti, moralismi a due facce di condanne esemplari e comportamenti deviati.
Scenografia 6: la coproduzione pesca in mezza Europa senza snaturare le condizioni essenziali di cortili regali e campagne equine, lumi di candela clandestini e ruscelli di bucolicità ottocentesche.
Cast 6,5: il Mikkelsen dannato convince sul patibolo come nel letto, nei dialoghi che qualcuno definirebbe un tentativo, nella dedizione alla propria arte in mondi dorati di scagnozzi pagati e colpe da scontare.
Regia 6,5: toni e musiche intonati alla situazione, prolissità tipica da adattamento fedele, inquadrature paesaggistiche sublimi, il sesso visto da vicino, i primi piani dialogati statici a priori.



sabato 16 febbraio 2013

Cinema norvegese/Kon-Tiki



Sceneggiatura 5: trionfalismo da impresa nazionalistica, la lenta traversata occasione di dialoghi impastati, il valore storiografico messo in dubbio dalla strascicata ricerca di un colpevole a posteriori.
Scenografia 4: Valletta e la sua inconfondibile cittadella protesa nel mare, comparse peruviane che salutano il varo, New York e altre amenità al computer, Polinesia thai-maldiviana.
Cast 6: credere l'imperativo a cui si piega con accondiscendenza l'eroe di certi viaggi contro tutti, pallide controfigure femminili relegate al ruolo a loro consono negli anni di svolgimento delle vicende.
Regia 6: la scena iniziale illude di grande cinema, tra i tagli di uno script molto hollywoodiano riemerge a tratti la qualità di riprese di facce in fila, scie nella notte, paesaggistiche a volo d'uccello.



venerdì 15 febbraio 2013

Letteratura contemporanea/Ghosh


Tronco il finale che anticipa i sequel, lenta l'introduzione a raccolta che parte dalle terre dell'oppio e prosegue a volo d'uccello tra i piccoli regni medievali del Bengala, nelle navi in arrivo dall'America, tra le pieghe delle prime immigrazioni nel delta. Un universo di personaggi sublime, un manifesto storiografico fedele che riscrive la storia mettendo umili pedine a fare il ruolo di date e battaglie. Stile accattivante ma incompiuto di passaggi sempiterni tra dialoghi e narrazione. VOTO 7+

martedì 12 febbraio 2013

Cinema canadese/Rebelle



Sceneggiatura 8: fucilazioni parentali di fronte al lavaggio panni, fantasmi di guerre già combattute, si dipana la matassa del più grande dramma umanitario di bambini cresciuti con bazooka carichi e miti infantili.
Scenografia 8: Repubblica Democratica del Congo, spiegamento di sicurezza per il primo film girato in loco, periferie a baracche capitali, giungla profonda di esecuzioni sommarie e galli bianchi.
Cast 7,5: splendidi interpreti che navigano tre le onde di un amore impossibile, la fuga tentata e poi riuscita imprescindibile elemento di disillusione precoce, la continuità generazionale come ricchezza da difendere.
Regia 7: Van Damme fa capolino, la cronologia lineare colpisce inopportunamente la drammaticità dei momenti lasciati nella prima parte, c'è grande senso della quotidianità in riprese brevi e incisive.



lunedì 11 febbraio 2013

Cinema cileno/NO




Sceneggiatura 7,5: la luce che non incontra il tunnel, abbagliante la fine improvvisa della dittatura secolare, libertà senza retorica da titoli di coda, il saggio di sociologia pubblicitaria avvincente ed ispirato.
Scenografia 6: interni folcloristici, strade alberate di skateboard, discussioni marittime, angoli del Paris Londres, il Cile virato 80's non può concedersi di più. 
Cast 8: solidamente personaggio Garcia Bernal, silenzi espressivi di lotte tenute dentro, il coraggio di andare avanti nel mondo delle minacce, la lenta persuasione del tempo delle parole.
Regia 7,5: applausi per la scelta controcorrente delle riprese in bassa definizione, la simulazione del periodo narrato esemplare di aloni colorati, la ricostruzione in parodia gustosa delle campagne del sì e del no.