venerdì 9 marzo 2018

Letteratura nascente/Pap Khouma


Il Sahael del libro non è altro che il Senegal (Taagh è Dakar, n.d.b.), il paese del simpatico bibliotecario milanese che ci racconta la sua visione dell'Africa, assai utile per immergersi nella cultura locale, tra spettacoli di trance, rivolte armate, storie d'amore malcelate e il razzismo della quotidianità. Una storia che sfuma nel grottesco e nell'onirico, tra Bunuel e Garcia Lorca, non sempre in palla in ogni suo passo, con un antefatto (l'aggressione) poco convincente che azzanna l'intreccio complessivo. Comunque un ottimo insight per turisti della narrativa nascente. VOTO 6,5


giovedì 8 marzo 2018

Flags/Senegal


L'AFRIQUE EN MARCHE!

Lisbona, il destino passa da qui, per le caramelle a forma di aereo, l'update del magazine di una piccola città, il cinquantesimo rimandato al prossimo QCG, il lettore elettronico che fu avvistato per la prima volta ad Amsterdam. Sunu Gaal emerge dall'oblio di un sonno calmo da finestrino, le autostrade che connettono per una Saly di mezzo cuore lasciato in loco, la teranga non è un'invezione, e il toubab di tougal si troverà a casa dai primi vagiti di CFA, un espresso e domande che girano intorno allo Yaas, c'est moi! Il nepalese che non viene dalle Filippine, Micol e la compassata eleganza di una valigia grande, la gendarmerie e il richiamo, il baobab che fulmina, il traffico in ingresso di musica guineiana e murales colorati di teste di donna, gente che gioca a calcio, edifici che a qualcuno ricordano la Malaysia. Les Almadies, nous sommes là, ça c'est pas le Café de Rome avec son casino', ici on a la chambre 218, la navette va revenir une autre fois avant la nuit. Ambasciate che piovono in un agglomerato disomogeneo che include complessi in costruzione e spazi ancora lasciati a poche catapecchie di una popolazione non sovrappopolata, strade mai troppo affollate, un'Africa immediata ma anche un'Africa molto occidentalizzata, i bus depositati e la sicurezza della tranquillità, et puis bien on va feter le 117, donc voilà, nous sommes exactement au So'beach, and the music plays on, il pesce grigliato e i due tappi di una collezione che cresce, il tramonto dell'oceano un'emozione incountornable. Pain au chocolat di errori per posti che non offrono nulla di tipico (moi c'est le shisha), il wolof non si insegna più a scuola nel pomeriggio, io vedo un muro, la quiete dell'ombra di un giorno ventoso e Ali introduce al timido Andaando Travel Tours of Senegal, Soumbedioune, Kermel, i prodotti dell'Africa occidentale, i fiori di baobab, il rispetto di religioni che convivono e messaggi per pochi, il razzismo non è questione di pelle ma di stati, Macky Sall e sua moglie, i festoni della visita di Erdogan, un pub vichingo e supermercati sottocasa. Maintenant il faut parler français, la guide de Gorée vient du Casamance, puis il vient du Gambia, il travaille comme free-lance, un café s'il vous plait, e i mosaici del nuovo terminale dei traghetti guardano la gioventù locale andare a lezione di storia con una barca senza tam tam per repubblicano divieto. L'UNESCO qui era arrivato addirittura nel 1978, il valore assoluto chiaro da subito, meravigliosa icona coloniale di tempi orridi ora lontani, gioiello preservato da recuperare fino in fondo per un economia che tira tra i furti di pesce delle barche a bandiera russa e cinese, casa per una piccola comunità di 1000 persone. Goede Reede, il breve dominio olandese lasciò il nome alla Beer della saudade, il cuore rosso per un selfie automatico, i servizi nei ristoranti e il cibo cucinato sul momento, la cucina che deve essere pulita, Djibril, Djibil! Djibril! Il fascino incontaminato del mix unico, colori pastello (no, non assomiglia a Marsiglia caro il mio Kapuscinzki), popolazione autoctona, edifici in stile europeo, sabbia e sassi, uccelli e animali liberi, poco turismo (50% Francia, 15% Spagna, 35% resto del mondo). La maison des esclaves, il faut la voir attentivement, c'est dommage, on peut pas imaginer aujourd'hui certaines choses, la salle des femmes, la salle des enfants, la salle des recalcitrants, oggetti viventi stipati per giorni in microcosmi senza aria, il rispetto di Mandela che si isolò per 15 minuti, le scale del piano superiore abitato dagli umani. E suggestione sarebbe dimenticare le finestre, riempirsi gli occhi di tutti gli abbinamenti, osservare con calma una decollata alla dimostrazione della pittura su sabbia, scrutare le petroliere di paesi senza sbocco sul mare, paragonare tutti gli orpelli architettonici ai monumenti della nuova Milano, seguire i passi delle capre, giocare a calcio coi bambini, immaginare decorosi progetti di riconversione per le ex dogane, sorseggiare Gazelle senza dover correre a prendere il traghetto dei diplomatici e di Kessel. Per chi è la loser song? Innanzitutto per chi ha votato in Italia a queste elezioni ridicole! E qui si va al miglior ristorante di Tripadvisor, Le Ngor, meritevole di pieds sales, aperitifs, gelosia tra tavoli, il tramonto che si vede così ogni sera in questa stagione, le zanzare innocue di zampironi in bottiglie da bandiera, il thief grillé in lista tra i migliori pesci di una vita a 44 anni. E le parole ossessive, lasciamole a un petit dejeuner senza vista sul cantiere, alla tv come ovunque messaggi ripetitivi che scorrono nel nulla, Pap Khouma accetta l'amicizia ma il suo Nonno Dio non prende vita in questo Sahael mutato, il villaggio artigianale sempre chiuso di occasioni future, Alex la guida con esperienze tra Trecate e Massa ad agevolare (???) l'escursione di molti italofoni senza conoscenza alcuna del mondo, Valtur che chiede il concordato della metaletteratura,  del resto al Sestrière solo una ragazza ballava la danza delle streghe, che si sa, non porta mai fortuna. Dunque Dakar, qualcuno spara 30 chilometri, I'm the one someone celebrates competitions about, la prima sosta è il monumento di un rinascimento già in atto che porta tre persone a superare il Gengis Khan mongolo, un furto la visita a un interno chiuso, e le barche targate DK sono già la sublimazione delle preghiere dell'imam per la moschea della divinità di una marea che arrivò tardi, i cartelli di ristoranti di un'Africa di 10 anni fa, la porta del millennio e l'iconografia non rispettata, Wade, la Cathedrale sempre piena alla messa la domenica. L'uniforme rossa vale una foto ricordo vietata, Google Maps colmerà i ricordi mancanti, ministeri in costruzione e minimal dal finestrino, Independence, contenti coloro per cui questa parola ha un significato, mosaici bianchi e azzurri per un nuovo centro commerciale, un nuovo museo e un nuovo teatro per chi arriverà più avanti, un espresso con wi-fi alle stazioni di servizio dell'Africa dell'Europa, our (not long) way to the Lac Rose. E il futuro della moneta unica e della libera circolazione arriva lento nei villaggi a schede telefoniche e maschere tribali, combinazioni di colori di un marketing a slogan bilingui, pour nous c'est tout à fait normal, e i sacchetti di sale in tre versioni raccontano la quotidianità di chi viene per qualche ora a stare immerso su un metro e mezzo di strato da estrarre, accesso pubblico e facilitazioni per le donne, la Thiboudienne n'est pas là, il ciccione e la fricassea di calamari, et donc on mange et on raconte, le passé et le racisme, a Firenze uccidono, Samba e una piccola VuDu che cambia posizione ogni notte. Le retour il fait chaud, il y a de la circulation, et les quads, ils remainent là-bas pour les japonaises qui n'aiment pas parler avec le monde. Medina è la scuola dell'infanzia, le strade dei ricordi, le scuole coraniche della Grande Moschea dal flavour immancabilmente casablanchese, la sede della televisione del regime locale, quattro cupole verdi per i Fouani nomadi, le polemiche del costo di ogni intervento urbanistico, l'ultima deviazione azzurra per una macchina fotografica stanca tra le prostitute ben vestite a bordo piscina dei viaggiatori di business. Et la Pointe, elle n'est pas grande chose si on pense aux plages de la Corniche, le ali di mosca fanno quadri, il sentore è locale ma l'ingombrante vicino paralizza l'atmosfera et alors on revient, Noflaye, African word for French crepes, strangely they were surprised, ancora un tramonto da eternare con una bambolina di pezza all'aeroporto e un inno da canticchiare per sempre pour l'Afrique qui est finalement en pleine marche. Yékéké nimo yé ké yé ké.