venerdì 27 febbraio 2015

87th Academy Awards/The Imitation Game

 
 
Sceneggiatura 7: il coperchio del Top Secret, il notorio e un omaggio mancato, la sindrome da titoli di coda, memorie di guerra e nazionalismo mascherato.
Scenografia 6: edifici in mattone di storicità bucoliche, immagini di repertorio e strade di villaggio, interni di ombre mentali e precursori del computer.
Cast 7,5: tutte le debolezze del genio, congenite e istigate, l'oscillare di un carattere peculiare, la forza femminile ben resa in un'epoca di contrasti evidenziati marginalmente.
Regia 6: qualche flash-back delicato a introdurre la questione della sessualità, purtroppo l'unica trovata registica in una prototipale esposizione lineare da disaffezione cinematografica.

 

lunedì 23 febbraio 2015

87th Acadamy Awards/Birdman


 
 
Sceneggiatura 8: sull'idea che il detrattore fa puzzare di 'non nuovo', sulle montagne russe dei sentimenti e sulle ossessioni permanenti che marchiano a fuoco le esistenze.
Scenografia 8,5: NYC che sorprende nella sua bellissima ovvietà, persino l'abusata Times Square in mutande da te, mainly Broadway di tetti e cartelloni teatrali, insegne al neon e fascino notturno.
Cast 7: Keaton Bat è la memoria che ristagna, l'impossibilità di ripartire se non per sempre, la coadiuvazione alquanto personaggistica di comparse oltre il volo dell'uccello.
Regia 7,5: Inarritu vince a mani basse, il giochetto del finale scoordinato, il metacinema del metacinema, i fantastici piani sequenza continuativi di interni dialoganti.
 

87th Academy Awards/American Sniper

 


Sceneggiatura 6,5: non un polpettone guerrafondaio ma nemmeno una vera e propria denuncia, la scelta pilatesca è quella di mostrare, gli ideali tradizionali e la loro caduta nell'abisso della mente.
Scenografia 7: paradossalmente la parte meglio riuscita della pellicola, ricostruzioni di set nel deserto e suggestioni di porte colorate a parte, la verosimiglianza delle scene di guerriglia urbana rimane il punto fermo per visionare la pellicola.
Cast 5: Cooper ci prova senza riuscirci sempre (meglio davanti al suo grilletto che altrove), totalmente inadeguata la bambola di plastica parlante Sienna Miller.
Regia 6: sorvolando sulle falsità evidenti che si istradano in un solco di impossibilità a vivere normalmente, il progetto è monco di un finale degno (incomprensibile la scelta di non mostrare l'uccisione del protagonista), patriottismo sotto controllo e un'unica possibile esistenza di guerra.

 

domenica 22 febbraio 2015

Letteratura contemporanea/Cornwell


Modus operandi marcatamente made in US, dettagli patologici e residui forensi, cold case e mania di persecuzione, la psicologia dei crimini sempre in primo piano. Trama lenta come i ritmi di un South che tramite la fascinosa e sfuggente Savannah ospita la diciannovesima avventura di Kay Scarpetta, salvo svolte accelerate che fanno battere il cuore al ritmo della vicenda. VOTO 6,5


venerdì 13 febbraio 2015

67th Cannes Film Festival/Jimmy's Hall



Sceneggiatura 7,5: episodi della storia da eternare, i martiri omaggiati in coppia, l'amore sfortunato come contrappasso al costume di anni lunghi per cambiamenti da venire.
Scenografia 6,5: echi verdi di brughiere battute dal vento, capanne in fiamme, pellicole newyorchesi in bianco e nero, Irlanda britannica di cent'anni fa.
Cast 6,5: attori di mestiere comparse, nel particolare della pellicola una certa idiosincrasia agli eccessi piuttosto eterea tra biciclettate e carcerazioni punitive.
Regia 6,5: lungaggini note a raccontare la cattiveria del nemico, centralità consone di balli di libertà, il messaggio chiave racchiuso (come sempre in Loach, n.d.b.) in brevi sequenze commoventi finali.

67th Cannes Film Festival/Adieu au langage



Sceneggiatura 7: messaggio subliminale, interpretazione variabile a seconda dell'umore, scomposizioni multiple che portano alla perdita di significato, per contrasto la stabilità di chi non ha mai usato il linguaggio.
Scenografia 6,5: repliche di Lago Lemano, battelli a sirene, camporelle variate di arbusti e ciuffi d'erba, interni nudi, distorsioni al gusto del 3D.
Cast 6,5: il protagonista indiscusso gira e rigira per la pellicola mantenendo il suo aplomb canino, la frammentazione dovuta va oltre il dato di fatto.
Regia 7: un vecchio leone della Nouvelle Vague e il significato del cinema, testamenti sulla carta di genialità sconnesse, la centralità e l'accessorietà giustamente invertite.

mercoledì 4 febbraio 2015

66th Cannes Film Festival/Blue is the warmest colour



Sceneggiatura 7,5: l'amore e la vita, la giovinezza e l'incertezza, le emozioni della quotidianità lungo tutto lo spettro delle gioie e delle delusioni, un seguito da far scrivere agli spettatori.
Scenografia 6,5: Lille avara di riferimenti, riprese in orizzontale a denotare scarso interesse per la location, sono le scale della scuola e la panchina del parco i luoghi topici fuori dallo spazio.
Cast 8: la giovane Adèle recita con naturalezza disarmante e realismo profondo, la sensualità spontanea, l'entourage fortunatamente deghettizzato del mondo omosessuale
Regia 6,5: Kechiche abbandona circhi e storie profonde per cimentarsi nuovamente con l'oggi e il domani, i capitoli sospesi in una prolissità che toglie fiato a un film dal grande impatto emotivo, il simbolismo del blu che sparisce con la magia.

67th Cannes Film Festival/Maps to the Stars



Sceneggiatura 6,5: satira violenta, Hollywood e le sue stelle paranoiche, l'approfittare di ogni vincolo, i figli oggetto, la difficile eredità del passato per un pout-pourri a priori geniale ma che non riesce a graffiare.
Scenografia 6: L.A., what else? Viali alberati quasi europei, ville ovvie di divani lunghi e cucine a vista, commercialità pubblicizzate all'ombra della notoria scritta.
Cast 7: Pattinson è rimasto nel film precedente, cui rende omaggio con dubbio gusto da limousine, Cusack amletico, di premi e consacrazioni l'isteria borderline della Moore.
Regia 6,5: oltre le autocitazioni iniziali che sconcertano, il tono patinato a mantenere l'equilibrio tra il falso e il vero, il caricaturismo essenziale a perdersi dietro a tentativi secondari.