lunedì 22 febbraio 2021

Cinema americano/The Dinner

 



Sceneggiatura 7,5: adattamento da un testo olandese di un certo peso, se l'attuale è già il terzo della serie, linearità nelle parole per uno stile sincopato trasmesso realisticamente all'arte visiva.
Scenografia 7: periferia americana da upper class NY, i riflessi sono quelli di un bancomat che brucia al gelo dei senzatetto, di un castello che serve fine dinings con lunghe pause. Gettysburg, we have not been there.
Cast 8: Coogan si supera ma anche Gere si carica la sua responsabilità sulle spalle, il dolce del ristorante non è gradito, la follia degli juvenile aderente a un modello dilagante.
Regia 7,5: l'uso della cinepresa è estetico ead artistico in antitesi netta con lo storytelling lineare hollywoodiano, salti temporali e spaziali ormai indipensabili e un finale tranchant che molti per forza di cose non ameranno.

Cinema Italiano/Suspiria

 



Sceneggiatura 7: quando l'omaggio si limita al titolo e a un'intuizione, il finale grandemente horror, la mise en scene da dramma a tante venature sovrapposte.
Scenografia 8: un hotel abbandonato sulla cima di Varese, interni grandiosamente resi dalla cinepresa, Berlino è fake solo fino a un certo punto tra bar a luci rosse e stazioni della metropolitana iconiche.
Cast 7,5: l'atmosfera della scuola di ballo è verosimile di ex glorie e personalità costruite, gli sforzi profusi per nascondere la nuova adepta prescelta.
Regia 7,5: autunnali, i toni, di una pellicola sottovalutata che sa esprimere un'estetica persino superiore (in media) al film originale di Argento, siamo tutti arrabbiati con Honecker.

Letteratura contemporanea/Nesbo


C'è un albergo da costruire, una storia da riattualizzare attorno a una pompa di benzina iconica. La provincia sa essere terribilmente triste, specie se ricorda un passato che lo è stato ancora di più, nonostante la giovinezza. Salti temporali immancabili, affettazione da personaggio medio, drammi che impattano en passant su un testo che come spesso accade appare troppo lungo e descritivo. VOTO 6





giovedì 4 febbraio 2021

Cinema italiano/il talento del calabrone



Sceneggiatura 7: qualcuno direbbe scontato, ma se sulla carta è intuibile, le distrazioni che arrivano dalla similitudine con il Jean.Loup allungano la finzione cartonata fino ai titoli di coda. 
Scenografia 6,5: grattacieli che luccicano, sono sulla carta, un riflesso che si intravede alla luce del Duomo, Roma e Milano non si erano mai amate così tanto prima d'ora.
Cast 6,5: il padre è carnefice e vittima, vittima e carnefice, nel silenzio colpevole di una società malata che premia l'astuzia del malvagio in diretta, tra l'indecisione delle forze dell'ordine.
Regia 6,5: primi piani, luci di una strada che è un filmato, una carcassa di auto, schermi sintonizzati sul suicidio della sera, sigarette tra i blackout di un mondo verticale.

lunedì 1 febbraio 2021

Horrorland/Wounds



























Sceneggiatura 7: la grande cura nel descrivere la quotidianità del personaggio chiave, anche attraverso filoni secondari della trama totalmente inutili al suo sviluppo è qualcosa di eccezionale già nel mondo del cinema, ma poi horror. Un paio di situazioni improbabili, tradizionalmente tipiche dei cliché del genere, abbassano necessariamente il voto,
Scenografia 6,5: New Orleans luccica senza farlo, tramite skyline lontani e inseguimenti nei suburbs residenziali, un saloon che è una garanzia, le case che sembrano gridarti 'forever in love with Lousiana'.
Cast 6,5: più che onesta la resa dei characters principali, alla ricerca continua di un diversivo da vite consumate in esperienze superficiali, un tunnel che apre la strada agli scarafaggi della nostra mente.
Regia 7: un finale che sconquassa, per velocità e riprese, un paio di situazioni paurosamente angoscianti, l'uso dei fuori campo: classe sopraffina prestata ai film che fanno saltare sulla sedia.