lunedì 19 settembre 2016

Letteratura contemporanea/Biondillo


Quattro stagioni per quattro casi e un quinto editoriale di rinascita milanese anticipata di un decennio, ombre scerbanenchiane di case popolari e dialetto autocotono, immigrazione interna ed esterna dalle due anime, pennellate d'amore eterno per una città protagonista. Un commissario con sufficiente personalità che accompagna senza appesantire uno stile semplice di scorrevolezza cronologica a salti di intensità. VOTO 7

martedì 13 settembre 2016

Cinema poliziottesco/Milano Calibro 9



Sceneggiatura 7,5: il doppio gioco nel doppio gioco, la mattanza finale firmata da Scerbanenco, pillole di politica nei dialoghi tra i commissari. Un noir d'eccellenza.
Scenografia 7: una Milano americana ante PortaNuova, le luci di notti mascherate e il peso della malavita già settato, esterni romani di completamento abbastanza ingenui.
Cast 6,5: Stander che in Italia fece fortuna, un Moschin che tradisce da subito (come del resto la pavida Bouchet) la propria mancata innocenza.
Regia 7: Di Leo e la trilogia in divenire, una intro confusamente attraente, dialoghi e azione sapientemente dilatati come nella miglior tradizione del genere.

domenica 4 settembre 2016

Letteratura classica/Scerbanenco IV


Il capolavoro testamento di Scerbanenco, l'ultima indagine di un Duca unico labile baluardo, la perdizione totale che pervade la capitale morale a rendere ampiamente l'idea del popolo Italiano. Piccole puntate fuori città, dal rogo che fuma sino all'alberghetto lodigano, l'azione milanese che si svolge fulmineamente tra Tunisia (intro), Manzoni (casa di prostituzione di lusso) e Ferrante Aporti (mattanza finale di lavoratori dediti alla grappa). Essenziale. VOTO 8,5