lunedì 30 aprile 2012

Venezia 68/Crialese




Sceneggiatura 6,5: al netto delle forzature da luogo comune un affresco che affronta 'la questione' da tre punti di vista diversi, di turismi opportunistici e disperazione isolana, denuncia facile e drammi morali di cambi generazionali.
Scenografia 7: Linosa rocciosa e splendida come ogni luogo selvaggio sa essere, il contrasto in terra africana tra insenature nascoste e porti natanti di imbarcazioni affollate.
Cast 6: Picillo e Capolicchio, nipote e nonno, l'anima di un film altrimenti depredato da requisiti minimi di recitazione verosimile (i dialoghi tra la Finocchiaro e la partoriente amatoriali).
Regìa 7: grande potenziale messo in mostra tra analogie (reti, turisti/clandestini, turisti) e coralità citazioniste del cinema italiano (il funerale al molo, le luci notturne del traghetto), in sospeso come il finale voluto il giudizio sulla capacità di convincere la platea.


giovedì 26 aprile 2012

Letteratura contemporanea/Anam II


La disillusione bruciante, spiazzante, snervante. La fine improvvisa dei sogni rivoluzionari. La libertà un concetto personalizzabile. Il ping pong tra i ricordi e il presente, protagonista femminile, martiri sacrificati all'incomunicabilità. Pregi e difetti dell'Islam visto da vicinissimo. Strade e landmarks che diventano più vividi rispetto al precedente episodio. Una saga appassionante. VOTO 7/8


Heavenwood Discography


Il solco evidente dei connazionali Moonspell per un lusogothic orchestrale a voce maschile.


ABYSS MASTERPIECE (80) cover 70
The Arcadia Order (82) Morning glory clouds (80) Goddess presiding over solitude (81)
Once a burden (79) Winter slave (80) Leonor (78) Poem for Matilde (80)
Fading sun (79) September blood (80) Sudden scars (81) Like yesterday (78)


lunedì 23 aprile 2012

Venezia 68/Comencini





Sceneggiatura 6: fischi e risate al mittente, una storia tra mille altre di momenti cruciali e ricordi portati dentro, banalità a riflettere il mondo reale, madri in difficoltà e dubbi di eternità possibili.
Scenografia 8,5: Macugnaga di poche anime, corriere dal paesello alla funivia, conifere innevate, curve di mezzerie invadenti e lunghi tunnel verso il terrore, interni bui di bottiglie rotte e sedie per arrampicarsi.
Cast 5: altalenante e spesso inadeguata, la recitazione non sa restituire il burbero autentico alla comunità montana, sfaldando spesso la coltre di angoscia che permea lo spettatore.
Regìa 7: freddo il vetro e sfilano le vette, il saluto delle teleferiche ovvietà ben descritta, un retrogusto quasi horror alle scene Cogne-style, stile plasmabile con discreti risultati complessivi.

mercoledì 18 aprile 2012

Dying Fetus Discography


Death grind con venature technical...una grande band!


REIGN SUPREME (82) cover 70
Invert the idols (82) Subjected to a beating (83) Second skin (80)
From womb to waste (83) Dissidence (82) In the trenches (82)
Devout atrocity (81) Revisionist past (82) The blood of power (81)


DESCEND INTO DEPRAVITY (82) cover 47
Your treachery will die with you (83) Shepherd's commandment (82)
Hopeless insurrection (83) Conceived into enslavement (82)
Atrocious by nature (81) Descend into depravity (81)
At what expense (80) Ethos of coercion (80)


WAR OF ATTRITION (80) cover 60
Homicidal retribution (80) Fate of the condemned (80)
Raping the system (79) Insidious repression (79) Unadulterated hatred (80)
Ancienty rivalry (81) Parasites of catastrophe (79) Obsolete deterrence (80)


STOP AT NOTHING (80) cover 51
Schematics (81) One shot, one kill (80) Institutions of deceit (81)
Abandon all hope (80) Forced elimination (78) Stop at nothing (81)
Onslaught of malice (79) Vengeance unleashed (78)


martedì 17 aprile 2012

Il mito Carné/Aria di Parigi




Sceneggiatura 6-: romanticismo rosa a invadere la creatività perduta del poeta, abbozzi di drag queen nelle smancerie mondane di un dopoguerra provinciale, ideali semplici da portare avanti nella vita di tutti i giorni.
Scenografia 6: parafrasando il recensore, l'aria di Parigi non c'è. Ci sono però almeno un paio di meravigliose istantanee panoramiche nella mediocrità di centri storici popolari per nulla haussmanniani.
Cast 6: la rottura con Jean Gabin, il burbero, l'allenatore. Duetti comici passabili nella scarsa ispirazione di un cast regolare a scartamento prevedibile.
Regìa 6,5: folgorante l'intro muta di binari periferici verso la Tour Eiffel, pregnante l'incontro di boxe tra focus ripetuti sul pubblico e inquadrature sui fondamentali, accademia svogliata di interstizio.

lunedì 16 aprile 2012

Letteratura contemporanea/Anam I


La ricostruzione storica, pertinente e selettiva. La luce sulla guerra d'indipendenza bengalese ad avvalersi di flash a ondate sui momenti culminanti, evitando il fuoco tronfio sul trionfo finale. Il punto di vista inusuale, voci femminili discordanti e famiglie di amori improvvisi e sentimenti filiali. Leggermente sfilacciata l'esposizione complessiva della vicenda, tra prologhi pakistani e break di profughi nell'India confinante. L'affresco storico-politico di geografie dell'anima tra studenti di sinistra e uniformi verdi a imporre l'urdu. VOTO 7,5


sabato 14 aprile 2012

Kaurisrondus the 16th



Sceneggiatura 7-: buonismo a induzione di catene, miracoli profusi tra viaggi a lieto fine, malattie debellate e ciliegi in fiore, la simbologia chiave di lettura per passare oltre a un mélo a volte plateale. 
Scenografia 7: città portuale di vecchie insegne colorate e grigi bacini centrali a condomini e banchine, caratterizzazione esasperata dal francesismo musicale di sottofondo.
Cast 7: una vita spesa accanto ad Aki, dalla Outinen a Wilms fino al perfetto Léaud razzista, i protagonisti dei quadretti pittorici kaurismakiani sono tutti invecchiati ma ancora convincenti.
Regìa 7,5: la maestria nota nel dipingere situazioni quotidiane prevale sul ramo laterale delle comunità africane, lo scenario mutato permane immutabile nelle sue condizioni di base che sono poi la firma dell'autore. Il futuro è forzato ottimismo.



giovedì 12 aprile 2012

Terrorizer Discography


Death grind as it should be, with some more melodic vein.


HORDES OF ZOMBIES (79) cover 43
Hordes of zombies (80) Ignorance and apathy (80) Subterfuge (80) Evolving era (82)
Radiation syndrome (78) Flesh to dust (80) Generation chaos (78)
Broken mirrors (79) Prospect of oblivion (78) Malevolent ghosts (80)
Forward to annihiliation (81) State of mind (79) A dying breed (79) Wretched (80)


DARKER DAYS AHEAD (79) cover 52
Darker days ahead (80) Crematorium (81) Fallout (80) Doomed forever (78)
Mayhem (80) Blind arm (78) Nightmare (78) Legacy of brutality (79)
Dead shall rise (78) Victim of greed (79) Ghost train (80)




martedì 10 aprile 2012

Letteratura classica/Baum


Fiaba da contestualizzare storicamente che recupera svariati significati alla luce di reinterpretazioni allegorico-politiche assolutamente plausibili, laddove l'America dei valori tradizionali simboleggiata da Dorothy è in grado di sopravvivere a qualsiasi minaccia, mentre il leone codardo (il candidato plurisconfitto Jennings Bryan, n.d.w.) può solo ambire ad essere il re degli animali. Anche per chi prende la storia per oro colato non necessariamente monetario, c'è materiale in abbondanza per esercitare una fantasia troppo spesso relegata nelle soffitte del cervello. VOTO 8


venerdì 6 aprile 2012

Il mito Rossellini/Stromboli




Sceneggiatura 7,5: portata da pietra miliare del neorealismo, dissertazioni universali sulla vita e il divino, razzismo e mal di provincia, la storicità del dopoguerra slegata da un filo spinato.
Scenografia 7,5: Eolie profonde di pescatori e reti, chiese sul cucuzzolo e case nascoste alla vista dei benpensanti, scogli di intenzioni e vulcani di quintessenza segregante.
Cast 8: la Bergman al top della condizione, donna di mondo curiosa in un mondo di veli neri e bocche cucite, siculi isolani del tempo nel significativo ruolo di se stessi.
Regìa 8: il preambolo basilare scivola senza traumi in una rappresentazione purgatoriale dell'esistenza, riprese a campo largo a spaziare sull'assoluto del nulla, le pause documentaristiche ad anticipare la nuova strada del regista.


mercoledì 4 aprile 2012

Loach Filmography/Terra e libertà



Sceneggiatura 8: l'anima poetica sconta la perseveranza immobile su ideali sconfitti, la caduta nella trappola dei luoghi comuni sapientemente evitata dal ribaltamento nel conflitto interno, pagine tremende di storia rivissute attraverso un'esperienza in prima persona a portata di spettatore.
Scenografia 7: Teruel e vicinanze, l'ultimo disperato fronte dinanzi alla bieca avanzata degli alzamientos vittoriosi, pagine di Barcelona, mattonato inglese nel confezionamento.
Cast 7: bella e convincente interpretazione corale di partigiani delle cause perse, l'antimilitarismo del regista evidente nella rappresentazione (non lontana dal veritiero) di entrambi gli opposti eserciti.
Regìa 7: la patina del demodé affligge il film a quasi vent'anni dall'uscita, penalizzando l'ingenuo ma legittimo pugno alzato del commovente spargimento di terra iberica sulla bara inglese. Restano grandi momenti di guerriglia e una storia d'amore tra le più sincere viste in celluloide.