venerdì 6 aprile 2012

Il mito Rossellini/Stromboli




Sceneggiatura 7,5: portata da pietra miliare del neorealismo, dissertazioni universali sulla vita e il divino, razzismo e mal di provincia, la storicità del dopoguerra slegata da un filo spinato.
Scenografia 7,5: Eolie profonde di pescatori e reti, chiese sul cucuzzolo e case nascoste alla vista dei benpensanti, scogli di intenzioni e vulcani di quintessenza segregante.
Cast 8: la Bergman al top della condizione, donna di mondo curiosa in un mondo di veli neri e bocche cucite, siculi isolani del tempo nel significativo ruolo di se stessi.
Regìa 8: il preambolo basilare scivola senza traumi in una rappresentazione purgatoriale dell'esistenza, riprese a campo largo a spaziare sull'assoluto del nulla, le pause documentaristiche ad anticipare la nuova strada del regista.


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