lunedì 23 aprile 2012

Venezia 68/Comencini





Sceneggiatura 6: fischi e risate al mittente, una storia tra mille altre di momenti cruciali e ricordi portati dentro, banalità a riflettere il mondo reale, madri in difficoltà e dubbi di eternità possibili.
Scenografia 8,5: Macugnaga di poche anime, corriere dal paesello alla funivia, conifere innevate, curve di mezzerie invadenti e lunghi tunnel verso il terrore, interni bui di bottiglie rotte e sedie per arrampicarsi.
Cast 5: altalenante e spesso inadeguata, la recitazione non sa restituire il burbero autentico alla comunità montana, sfaldando spesso la coltre di angoscia che permea lo spettatore.
Regìa 7: freddo il vetro e sfilano le vette, il saluto delle teleferiche ovvietà ben descritta, un retrogusto quasi horror alle scene Cogne-style, stile plasmabile con discreti risultati complessivi.

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