domenica 29 settembre 2013

Wenders Filmography/Tokyo-Ga



Un Wenders herzoghiano fino al midollo (l'amico e collega compare anche fugacemente con le sue riflessioni dalla Tokyo Tower, n.d.b.) rende omaggio all'Ozu di 'Viaggio a Tokyo' attraverso le testimonianze dei fedeli collaboratori del regista defunto già da un ventennio. Per contorno, quattro approfondimenti sulla cultura giapponese, ben esplicitata dalle obsolete luci della capitale degli '80: pachinko, danza spontanea, golf e cibo vetrinato di plastica. Ingenuo, diretto, circolare.



sabato 28 settembre 2013

Horrorland/Voci dal profondo



Sceneggiatura 6,5: fusione di generi tra le meno traumatiche, trama gialla classica di soluzioni ingegnosamente alla portata di un finale rivelatore, frequenti inserti splatter a intervalli regolari. Da riscoprire. 
Scenografia 5: un vecchio treno griffato FS, cartelli azzurri universali, un porticato a chiostro, la lunga scala del bimbo pugnalato, lapidi di un'oniricità giustamente cimiteriale.
Cast 6,5: veterani non-morti, una ex promessa del cinema spensierato che lascia rughe precoci e una certa spontaneità di fondo, l'orrore vero è quello delle maschere perbeniste di tutti i giorni.
Regia 7: ispirazione cavallo di ritorno, gli stilemi classici dell'artigiano del terrore, decomposizione e incubi neri a ripetizione, il paranormale in salsa italica di 'voci dal profondo'.


venerdì 27 settembre 2013

Horrorland/Aenigma



Sceneggiatura 6: poche battute mal pensate attorno a un soggetto semplice ma dal retrogusto argentico d'annata, l'epilogo disturbante a guadagnare in orrore reale, gli omicidi che si autocitano una piacevole mancanza d'idee in territori al riparo da ogni naufragio.
Scenografia 5,5: una foto in bianco e nero e una serie di t-shirt economiche per scimmiottare un college bostoniano, scale d'ordinanza in notti di temporali di cartapesta da spegnere.
Cast 5,5: un paio di 'star' di terzo livello e una volenterosa messe di bellezze balcaniche, la direzione imbarazzante dell'investigatore che mastica la pipa non cancella alcune maschere di paura (quasi) reali.
Regia 5,5: la vecchiaia porte idee annebbiate, mancanza di precisione e ridondanza delle formule, teste mozzate e lumache assassine, la musica pop rock una finzione americana totalmente fuori contesto.




giovedì 26 settembre 2013

Consigli per la lettura/Il fenomeno Newton Compton

 
Summa puramente teorica di episodi di cronaca nera, che parte da un preconcetto assolutamente falso (il peggioramento della qualità della vita a Milano nelle recenti decadi), inglobando a far numero la descrizione di un fenomeno (la creazione di Chinatown), episodi arcinoti ma solo marginalmente milanesi (Bestie di Satana e Wanna Marchi), nonché un paio di antefatti troppo slegati temporalmente dal resto del menu. Assolutamente non bipartisan, pensato per piacere ai lettori abituali della casa editrice, ben sottolineate le colpe dei Kabobo e dei Nicolic, accuratamente risparmiati dalla cernita molti casi in cui l'uccisore è un fratello d'Italia e l'ucciso no (Abba, Milano non ti dimentica). Intrattiene senza annoiare troppo, fa poca luce sulle periferie. VOTO 6

domenica 22 settembre 2013

Horrorland/Hates



Sceneggiatura 6: il doppio twist in sequenza e la capacità di celarlo, la ricostruzione onirica del dramma a monte, un trattato di sociologia abbozzato, ma anche un anticipo fatale nel giocarsi le carte in mano.
Scenografia 5: provincia canadese di strade nel bosco e villette mono famigliari, feste di adolescenti tra alcol a fiumi e approcci con l'altro sesso, un quasi ovvio scantinato di psicopatici indotti.
Cast 6: tutti ricordiamo con simpatica nostalgia la brillante Elizabeth Shue ventenne, Jennifer Lawrence smorfieggia un po' troppo per lasciarsi andare a una passione sfuggente, Theriot il nuovo 'Bates'.
Regia 5+: eleganza di forme, lentezza solo apparente di contorno, una tensione che non si può esplicitare mostrando il pericolo, una serie di cliché tipici delle pellicole di genere nordamericane.



venerdì 20 settembre 2013

Yimou Filmography/La strada verso casa

 
 
Sceneggiatura 7+: storia cinese, la prima regola è imparare a leggere, la commozione e l'amore nell'excursus centrale a colori, la morte e l'abbandono (delle campagne) nell'intro/outro in bianco e nero.
Scenografia 7,5: valli fiorite scandite dalla marzialità delle classi, la seconda regola è imparare a scrivere, dettagli di sterrati e interni simmetrici, bare trasportate e ravioli galeotti.
Cast 8: il buon maestro socratico e la fuga di notizie, il figliol prodigo e la vedova stanca, la giovane ragazza al primo amore della vita e la lungimiranza del genitore caparbio, la terza regola è imparare a contare.
Regia 8: la quarta regola è tenere un diario, dell'eleganza per nobilitare l'assenza del colore, del contrasto a premiare la scelta paesaggistica, del sacrificio dell'ovvio a evitare cadute buoniste, della neve per purificare il funerale. Stilisticamente yimouiano.
 
 

Wenders Filmography/Paris, Texas

 
 
Sceneggiatura 8: l'improvvisazione del road movie spezzato, avvoltoi che volteggiano sulla noia nelle ripetute fughe iniziali, mid-tempo di rapporti da recuperare, la riflessione finale sulla famiglia affidata a un dialogo che non può prescindere dalla paura.
Scenografia 8,5: spazi a perdita d'occhio, i canyon degli stati interni, i tramonti viola californiani, le luci del peep show texano, skyline e svincoli, come definire paradigmaticamente l'America.
Cast 8+: ammaliante e capace di commuoversi con realismo da apici la Kinski, modellata su un personaggio ambiguo la pace mutamente teatrale deanstantoniana.
Regia 8: supporti straordinari di fotografia e colonna sonora spianano la strada a un cult movie epocale in cui il contributo wendersiano si palesa nei flash dal gusto coloristico, nelle panoramiche dei paesaggi industriali, nella lentezza descrittiva della filosofia esistenziale.
 
 

mercoledì 18 settembre 2013

Dalriada discography

 
Folk metal ungherese che tenta la carica dell'Eurovision.
 
 
NAPISTEN HAVA (80) cover 74
A dudas (83) Tunderkert (81) Napom Fenyes Napom (80) Napisten Hava (80)
Julianus utja (78) Puszta fold (80) Saltarello (80) Hirozo (78)
Borivok eneke (81) A juhaszlegeny balladaja (81)
 
 
IGERET (80) cover 76
Hajdutanc (85) Hozd el Isten (80) Mennyei Harang (82) Igeret (80)
Igazi Tuz (79) Kinizsi mulatsaga (79) A hadak utja (80)
Leszeg a csillag (79) Leszeg a hold (81)
 
 
ARANY (79) cover 63
Zach Klara (80) Janos Papa Orszaga (79) Bor Vitez (80)
Agnes Asszony (78) Szent Laszlo (79) A Walesi Bardok (78)
A Rab Golya (80) Szonti Ket Aprodja (79)
 
 
SZELEK (80) cover 77
Megegyszer (82) A nap es a szel haza (78) Hajnalpir (82) Egi Madar (79)
Hazateres (82) Egnek ostora (81) Hej viragom (80) A szikla legendaja (80)
Vilagfuto szel (78) Tavaszkoszonto (80)
 
 

martedì 17 settembre 2013

Yimou Filmography/Non uno di meno

 
 
Sceneggiatura 7+: midollo deamicisiano, l'ironia della voce del padrone comunista, sdrammatizzazione del lieto fine, il modello di vita rurale e quello cittadino contrapposti in salsa cinese.
Scenografia 7,5: splendide le locations polverose di ideogrammi sbiaditi e legno marcito nella campagna infinita, un quarto d'ora di celebrità per le strade di Zhangjakou.
Cast 7+: veri studenti che formano una classe da subito empatica, schegge urbane di buonismo disneyano e linee parallele che si intersecano alla prima ramificazione metropolitana.
Regia 7: consapevolezza del proprio bagaglio, l'eroina maestra ricorda Qu Jiu, le frecciate satiriche alla società del regime echeggiano Keep Cool, la personalità in difetto a una pellicola magistralmente diretta.
 
 

lunedì 16 settembre 2013

Wenders Filmography/Lo stato delle cose

 
 
Sceneggiatura 7: riflessioni a ruota libera, il cinema e la morte, il sole che naufraga assieme alle giornate, un lungo e sbilanciato sottinteso di sguardi recitanti, un outro solo apparentemente fulminante di ingenue uscite di scena.
Scenografia 7: l'oceano lungamente inquadrato delle scogliere portoghesi, l'hotel futurista del bianco e nero semidistrutto, l'assenza essenza di caratteristiche peculiari negli interni, il traffico circolare dei parcheggi losangelini.
Cast 7: il viso della determinazione nella regìa accorata degli spezzoni autocitazionistici, rassegnazione che pende astrattamente sull'abisso della finzione, un killer venuto dal nulla a spegnere la circolarità degli omaggi.
Regia 7,5: pochezza di mezzi proporzionale alla frequenza delle intuizioni, il mondo extraterrestre truffautiano, il ramo spezzato kubrickiano, la lunga escursione verso la casa nel bosco di musiche knieperiane agghiaccianti.