sabato 30 gennaio 2016

Letteratura contemporanea/Gavalda


Commedia sentimentale con un filo di drammatico legato alle stagioni della vita: una lunga esistenza condivisa per poco, un breve interludio irripetibile da eternare, un futuro non scritto da intravedere. Di buone intenzioni e resa discreta, lunghe digressioni iniziali e uno stile fresco seppur divagante, la Parigi delle vicende solo sulla carta. VOTO 6

domenica 24 gennaio 2016

68th Cannes Film Festival/The Lobster



Sceneggiatura 8: un mondo distopico con molte assonanze al presente delle prigionie economico-stataliste, l'interscambio tra umani e animali il riflesso orwelliano dell'isolamento in procinto di concludersi.
Scenografia 7: città sfuggenti di centri commerciali a controlli documenti e grattacieli sullo sfondo, istituzioni monumentali di piscine e viste mare, la foresta cardine degli accecamenti, delle fughe e delle fucilate.
Cast 7: Farrell eroe negativo per cui si tende a simpatizzare, la giostrina del coprifuoco e le celebrazioni delle nuove coppie all'altezza della finzione.
Regia 7: il ghiaccio che ha conquistato le anime, fredde panoramiche e dialoghi seguiti da vicino, improvvise climax che si alternano a momenti di lentezza accentuata. Un capolavoro sfiorato.

mercoledì 20 gennaio 2016

Cinema francese/Loin des hommes



Sceneggiatura 7: Camus rivisitato, pagine di storia che scorrono ai lati del dramma, due uomini e la solitudine della sopravvivenza, la commovente ineluttabilità del distacco.
Scenografia 7: un deserto iconico di distese rocciose, scuole isolate al centro di strade sterrate, l'occhio della fotografia che protegge la natura dai raggi del sole.
Cast 6,5: Mortensen maestro da libro Cuore (meno efficace nella fuga clandestina di prigionia abbozzata, n.d.b.), fucilate per cavalli e cavallerizzi.
Regia 8: Oelhoffen e l'Algeria, l'amore per la terra e per la vicenda narrata, pathos da film d'azione, personaggi secondari che illuminano d'immenso un finale struggente.

lunedì 18 gennaio 2016

Allen Filmography/Irrational Man



Sceneggiatura 6,5: crasi simmetrica tra Match Point e Incontrerai l'uomo della tua vita, un'ispirazione autocitazionista che vive di twist accettabili nel solco ancora una volta omaggiato del vecchio Dostojevskij.
Scenografia 7: Newport e un innamoramento da casa sul mare, le atmosfere del New England in piccoli scatti di negozi 'since 1993' e costruzioni in mattoni e legno.
Cast 6: il professore grasso sta sulle sue, il coinvolgimento emotivo nell'omicidio minimo, bella statua di cera in stile perfetta American Girl la Stone.
Regia 7: gioca facile Woody sul suolo di casa, la pièce teatrale che assomiglia a molte altre lascia quel gusto estetico per le cose portate a termine, la tromba dell'ascensore e il drink al cianuro fuori scena.

venerdì 15 gennaio 2016

Cinema italiano/Il ragazzo invisibile



Sceneggiatura 6: tentativo, non del tutto a vuoto, di riproporre tematiche meramente statunitensi in Europa, il tono a metà tra la favola e il blockbuster appropriato.
Scenografia 6: ambientare un film italiano in una delle città meno italiane, scelta dubbia per una fotografia che solo a tratti lascia intravedere il potenziale del Territorio Libero.
Cast 6: per nulla convincenti i giovani protagonisti di questo pastiche tra Gotcha! e Spiderman, onestà a un personaggio evidentemente fasullo per il Bentivoglio vecchio compagno d'infanzia del regista.
Regia 6: l'intreccio che perde ogni imprevedibilità nella seconda metà della pellicola avrebbe dovuto essere supportato maggiormente da azioni spettacolari che il budget non poteva prevedere, il compito primario della macchina da presa raccontare intrattenendo.

domenica 10 gennaio 2016

Cinema italiano/Youth - La giovinezza



Sceneggiatura 6,5: il senso della vita nella prospettiva dei Cocooniani, dosi di ruffiano autocompiacimento nel seguire le orme fortunate del film precedente, un finale inutile di pura e luminosa esteticità.
Scenografia 7,5: una Svizzera di mucche al pascolo e lussuose spa in hotel per ospiti fortunatamente senza regole di costume, gli scorci su valli e montagne all'altezza delle poche sublimazioni veneziane.
Cast 7: Caine fa il Servillo in assenza dell'originale, una maschera proporzionata (come sempre, n.d.b.) e una prece per il ruolo cruciale di Keitel, le attrici truccate di passati lontani non a regime.
Regia 7: la lentezza e la staticità, difetti cronici del buon Sorrentino, il contrappasso ancora una volta favorevole grazie all'estrema bellezza dei passaggi bui e paesaggistici, gli inserti onirici sballati.

Cinema italiano/La prima notte di quiete



Sceneggiatura 7,5: classico mélo settantiano, cult per molti motivi extra-soggettistici, eppur la china che si scende rapidamente è sintomatica di quella felicità idealizzata per forza di cose irraggiungibile.
Scenografia 7,5: Rimini d'Ottobre come da titolo tedesco, portici ed edifici di un'italianità diffusa, palazzine abbandonate sul lungomare, piazze deserte e trattorie di un'epoca fumosa.
Cast 8: interpretazioni incredibilmente realistiche, dal cappotto di Delon alla maschera di ghiaccio della ballerina parigina per chiudere il cerchio coi vitelloni della dolce vita.
Regia 7,5: Zurlini verso il passo d'addio a lasciare una pellicola solidissima e carismatica, la storia coinvolge tramite riprese dirette, il senso di vuoto conclusivo a suggellare il freddo esistenziale,