lunedì 29 febbraio 2016

88th Academy Awards/Il ponte delle spie



Sceneggiatura 7: il manuale della cinematografia spionistica, suggestioni vaghe di Harry Palmer, il lieto fine con titoli di coda a chiudere il cerchio della composizione classica.
Scenografia 8: la guerra fredda e il suo tempo, fantastica ricostruzione della Brooklyn d'annata, una Berlino finta ma assolutamente verosimile tra le strade fatiscenti di Wroclaw.
Cast 7,5: l'amico interprete e un ruolo da disseppellire dai libri di storia, spie tutt'altro che sui generis tra nomination da stanze d'albergo e addii politici da sedile posteriore.
Regia 7,5: classe ferma, buio che illumina, terreni noti di tempeste di neve, la climax scontata che fa battere il cuore, un volo lungo quanto un sonno riparatore.

domenica 28 febbraio 2016

88th Academy Awards/Room



Sceneggiatura 7,5: un soggetto tratto dal manuale della quotidianità, trasportato su scenari consoni alla lingua madre della nomination, la crudezza del carnefice ombreggiata dalla positività del recupero alla vita della coppia madre-figlio.
Scenografia 7: tre semafori per isolati periferici di croci di Sant'Andrea e capanni senza finestre, la villetta medio-borghese di una difficile normalità ad animali domestici.
Cast 7: c'è un'anima portante infantile che rende lo sguardo degli adulti (inclusa l'ottima protagonista Brie Larson) estraneo come quello di un mondo sconosciuto visto per la prima volta.
Regia 7: pellicola che si gioca su pochi momenti, come un horror psicologico realistico anche senza spargimenti di sangue, il cielo di un pick-up, la porta del bagno chiusa, l'addio agli oggetti della prigionia.

88th Academy Awards/Redivivo



Sceneggiatura 7: la sete di vendetta di un periodo storico che non va giudicato applicando categorie mentali attuali, tra macellazione animale e massacri etnici, il senso di appartenenza giustamente legato a un cuore buono.
Scenografia 8: spettacolari scenari selvaggi di fiumi e cascate, rocce e foreste, un Canada secondario che emerge da una fotografia azzurrata e sublime, il 93% del film filmato in esterni.
Cast 8: non la prima recitazione da statuetta, ma la difficoltà di certe scene rende Di Caprio epicamente quasi perfetto, ottimo anche il cattivo d'annata Hardy/Fitzgerald
Regia 8: un paio di omaggi al Birdman del grande successo, i toni grandiosamente d'azione, il ritmo incalzante anche a fronte di una lunghezza corposa, la compiutezza del tutto assoluta.

lunedì 22 febbraio 2016

88th Academy Awards/The Martian




Sceneggiatura 7: fantascienza meno che futuribile a un giudizio quasi contemporaneo, le ben note esagerazioni hollywoodiane da kolossal per una volta messe in ombra dall'autoironia.
Scenografia 7: deserto giordano di bellezza fulminante, il primo treno per Marte di basi per serre e modelli che esplodono, la navigazione senza GPS verso il punto d'impatto.
Cast 6,5: Damon e l'arte difficile dell'improvvisazione, un uomo solo al comando di Marte contro un'intera squadra di mestieranti sulla Terra.
Regia 6,5: Scott ha un nome che non sempre ha difeso bene, le scene sono realistiche e ben concepite, il ritmo procede spinto nonostante la discreta lunghezza della pellicola.


giovedì 18 febbraio 2016

88th Academy Awards/The Big Short



Sceneggiatura 7: la genesi della crisi economica mondiale e le sue conseguenze di punizione degli innocenti, con gloria e onore ai non partecipanti, il tutto spiegato anche all'economista più strabico.
Scenografia 6: Wall street giornalistica di spezzoni di palestra e interviste, congressi e viste dalle vetrate, un break a Vegas di ristoranti cubani e ballerine di lap dance.
Cast 7: nomi di prim'ordine che stranamente non perdono di vista l'obiettivo, da Bale a Gosling passando per il Pitt 'comunista', una messinscena nella messinscena coinvolgente.
Regia 6,5: il metacinema a dominare una regia assolutamente televisiva come da background registico, nomi e cognomi mutati di una recita che deve passare inosservata.

88th Academy Awards/Carol



Sceneggiatura 7: Patricia e la sua seconda opera, il dramma che sfocia senza troppi patemi in una storia d'amore abbozzata, quando gli sguardi dicono molto di più di tutto il resto.
Scenografia 6,5: l'America del dopoguerra con i suoi tic nascenti, le automobili delle catene di montaggio, i supermercati delle offerte, i club delle serate di gala.
Cast 7: due interpretazioni che lasciano il segno, quasi speculari, nel grigiore voluto delle circostanze esterne e degli impedimenti della morale dell'epoca.
Regia 6,5: uno stile fin troppo classico di riprese, falsificazione di piani sequenza, dialoghi ben centrati sui primi piani, il ritmo complessivo che non rende quello del thriller originale.

mercoledì 10 febbraio 2016

88th Academy Awards/Brooklyn



Sceneggiatura 7: Hornby e il fido scudiero, l'innamoramento che si tinge di dramma sociale intriso di storia recente, il lieto fine tutt'altro che scontato.
Scenografia 6,5: povertà di vedute per ogni vicenda urbana del passato, strade d'Irlanda d'interni sobri e scogliere immaginate, i tralicci dell'acciaio pregnante e le cabine di traversate oceaniche.
Cast 8: uomini di galanteria e temperamenti di epoche lontane, la questione universale del distacco famigliare magicamente interpretata da Saoirse Una Ronan, irlandese del Bronx.
Regia 7,5: tomi classici di scene dialogate, il narratore che ruba la scena nei momenti clou, quotidianità che scorre nel passato, un finale adeguato senza lacrime provocate.