mercoledì 31 luglio 2013

Hysterica Discography

 
All-female classical heavy metal band from Sweden.
 
 
THE ART OF METAL (82) cover 35
Breaking the walls (82) Fighters of the century (83) Live or die (82)
Spirit of the age (81) Message (81) Fear of the light (80)
Force of metal (83) Heels of steel (82) Hysterica (81)
Daughters of the night (83)
 
 
METALWAR (81) cover 41
We are the undertakers (82) Halloween (82) Bless the beast (78)
Girls made of heavy metal (83) Louder (78) Metalwar (79)
Wreck of society (80) The bitch is back (79) Devil in me (83)
Heavy metal man (79) Pain in the ass (83)
 

martedì 30 luglio 2013

Venezia 69/Sarmiento

 
 
Sceneggiatura 6: episodicità di rilevanze marginali, curiosità cardine del dissesto storico, la gioiosa macchina bellica del passato in movenze lente, le vicende del popolino a intrecciarsi senza successo nella rete degli eventi maiuscoli.
Scenografia 6,5: torri medievali, castelli e mura portoghesi, serre verdi di ritirate, accampamenti di ritratti per una bistecca, cene a lume di candela, versanti di granate fiacche.
Cast 6: tre nazionalità per una troupe, Malkovich-Wellington ha carisma e affettazione da personaggio, nel grigiore complessivo annegano piccole gemme di smorfie e trepidazione.
Regia 6,5: lentezza compulsiva alleviata da stratagemmi di tecnica cinematografica quali il volo d'uccello, l'angolo mutevole di ripresa, il carrello, il primo piano estetico negli interni. Trasmette assai poco oltre la storia che vuole documentare, come la gran parte dei film del genere.
 
 

lunedì 29 luglio 2013

Letteratura contemporanea/Tristante

 
Giallo classico con risvolti romantici nel solco di Agatha, il doppio intreccio a omaggiare altri maestri del genere, la casa 'infestata' che ricorda un po' troppo da vicino analoghe ambientazioni ruizzafoniane. Le note migliori giungono sicuramente dalla splendida e curata ambientazione storico-paesaggistica nella Madrid della fine del diciannovesimo secolo, tra toreri e politici, nobiltà e prostituzione. VOTO 6/7
 
 

Venezia 69/Bellocchio

 
 
Sceneggiatura 7: di simulacri speranzosi e diritti da riconoscere, un inno alla vita dalle molte sfaccettature, accessorialità che girano a vuoto, il rispetto e la condivisione equidistanti.
Scenografia 6: Udine e Cividale, Friuli lontano dai riflettori di interni tipicamente foschi e dibattiti parlamentari, treni ad alta velocità e ospedali di civiltà da ricostruire.
Cast 6,5: coralità a episodi tra stonature (Rohrwacher, Tognazzi, Bellocchio) e belle prove di canto (Sansa, Falco, Herlitzka), l'imprescindibile Toni in ogni film d'autore dell'Italia contemporanea che si rispetti.
Regia 7: toni soffusi di una notte permanente, la quotidianità del reale raccontata e fantasticata, l'incastro non saldato dei quattro piani narrativi sfumato nelle ombre dei misteri eterni.
 

sabato 27 luglio 2013

Venezia 69/Ciprì



Sceneggiatura 6,5: l'espediente penalizzante, excursus latenti di una storia vera, il frullato di dramma e comicità nera del trademark registico a indirizzare gli sviluppi del soggetto.
Scenografia 6,5: Brindisi e il tentativo velleitario di apparire Palermo, gli esterni ridotti all'osso di un bel quartiere popolare a condomini coevi, carta da parati della modernità meridionale.
Cast 7: Servillo al servizio della storia, vero centro di gravità della cinepresa, a scadere nel patetico non sono le macchiette settantiane ma il narratore alquanto inopportuno.
Regia 7: tutto quello che ci saremmo aspettati, omogeneità stilistica evidente, scenette buffe di storie drammatiche, quotidianità che scorrono sempre troppo in fretta senza lasciare segni di sé.



giovedì 25 luglio 2013

Ancient Bards Discography

 
Power classico con voce femminile e velleità sinfoniche, Romagna mia mood.
 
 
SOULLESS CHILD (81) cover 80
To the master of darkness (81) Gates of Noland (80) Broken illusion (82)
All that is true (80) Valiant ride (81) Soulless child (80)
Through my veins (85) Hope dies last (80)
 
 
THE ALLIANCE OF THE KINGS (81) cover 66
The birth of evil (83) Four magic elements (81) Only the brave (81)
Frozen mind (80) Daltor the dragonhunter (80) Lode al padre (84)
Farewell my hero (80) Faithful to destiny (81)
 

martedì 23 luglio 2013

Venezia 69/Malick

 
 
Sceneggiatura 7: Is this the meaning of life? Amori che nascono, si ravvivano e cedono secondo il classico ciclo vitale, persone che condividono universi differenti, la quadratura respinta alla criptica pellicola precedente.
Scenografia 8: Mont Saint-Michel e Parigi, baluardi dell'estetica transalpina, ma è nei territori familiari dell'Oklahoma che dà il meglio di sé una fotografia a sprazzi di parchi gioco, campi di grano, villette con giardino e supermercati.
Cast 7: Affleck inespressivo come da copione dell'uomo medio americano, sempre sui generis Bardem, eccezionale la leggerezza caratteriale della coscienza della Kurylenko.
Regia 7: lo stile delle riprese è più di un trademark, estetica pura finalizzata a una riflessione, le pause escatologiche fluviali ripetute a spezzare il filo narrativo di un interesse mantenuto.


lunedì 22 luglio 2013

Venezia 69/Korine

 
 
Sceneggiatura 8: fenomenale denuncia di un sistema, abilmente mascherato da commedia leggera, le telefonate ripetute a stordire lo spettatore con la vittoria dei sentimenti forti (quali essi siano).
Scenografia 7: Florida provinciale di gangster e nulla notturno, motel a cocaina e piscine da balli in topless, club privati e ville della malavita, groceries stores e parcheggi sterminati.
Cast 7,5: James Franco colonna portante, a bravura piece nel sublimare il passaggio dalla finzione della vacanza alla realtà della vita, tra le eroine drogate stona un po' la santerellina Gomez.
Regia 8: spezzoni che si autoriciclano nella meccanicità degli eventi, brevi excursus riconducibili, passaggi saltati, quella sensazione onirica che permea e non lascia mai del tutto le vicende, emblemi passati (la Spears) e futuri (le maschere rosa). Cult assoluto.
 
 

venerdì 19 luglio 2013

Letteratura contemporanea/Crais

 
L'intreccio di originalità rimosse e twist necessari, l'indagine sviluppata solo a tratti, il personaggio ombra nella cronistoria dell'alternanza, lo stile scorrevole di omicidi seriali e suicidi simulati. Vividamente bellissima la LA del Laurel Canyon, con puntate a Downtown, Silver Lake e Pasadena.
VOTO 7+ 
 

martedì 16 luglio 2013

Venezia 69/Assayas

 
 
Sceneggiatura 6: riproposizioni, borghesia annoiata, violenza, cliché a gogò, il percorso universale della crescita attraverso il momentum temporale, idoli lontani e poveri, nemici vicini e ricchi. Semplice, troppo, ma non dissimile dal vero.
Scenografia 5,5: cartelli di sosta e arredi urbani smascherano le città di provincia spacciate per la capitale degli anni '70, l'excursus nel Sud Italia sprecato da fotografie sfuggenti di tramonti e vicoli.
Cast 5: esordienti che segnano il passo, non tanto nell'apatia sentimentale assolutamente tipica dei loro personaggi, quanto nella resa dei dialoghi davvero amataoriale. 
Regia 6: affresco a 360 gradi, senza domande né risposte, la circoncisione epocale a difendere trasposizioni, la semplicità della messa in scenza come mera testimonianza, due ore di una generazione da ricordare.
 
 

We Are The Fallen Discography

 
Il ritorno di quelli di Fallen, ossia tre ex membri fondatori degli Evanescence.
 
 
TEAR THE WORLD DOWN () cover 77
Bury me alive (80) Burn (79) Paradigm (80)
Don't leave me behind (82) Sleep well, my angel (82)
Through hell (80) I will stay (82) Without you (79)
St. John (81) I am only one (79) Tear the world down (83)
 
 
 

lunedì 15 luglio 2013

Venezia 69/Burshtein

 
 
 
Sceneggiatura 6,5: ortodossia ebraica, riunioni di pareti divisorie tra uomini e donne, brindisi propiziatori di borghesie isolate nell'autoprotezionismo, il giudizio lasciato agli spettatori.
Scenografia 6: un mondo ovattato di bokeh luminosi e raggi che filtrano a malapena negli interni di discussioni mutevoli, solo un flash fastidioso dalla brulicante e scomoda vita esterna alla comunità (Rothschild Boulevard, Tel Aviv).
Cast 6,5: sin dal primo fotogramma evidente lo sdoppiarsi tra la trasparenza hadasyaroniana e la meccanica recitazione dei burattini ordinanti della religione, la semplicità dell'amore in sospensione di giudizio.
Regia 8-: i continui primi piani demandanti, la cinepresa devota alle inquadrature parziali, l'oniricità chiave del tutto, i sorrisi spariti nel trapasso dalla cerimonia alla porta. Debutto di grandi potenzialità.