lunedì 15 luglio 2013

Venezia 69/Burshtein

 
 
 
Sceneggiatura 6,5: ortodossia ebraica, riunioni di pareti divisorie tra uomini e donne, brindisi propiziatori di borghesie isolate nell'autoprotezionismo, il giudizio lasciato agli spettatori.
Scenografia 6: un mondo ovattato di bokeh luminosi e raggi che filtrano a malapena negli interni di discussioni mutevoli, solo un flash fastidioso dalla brulicante e scomoda vita esterna alla comunità (Rothschild Boulevard, Tel Aviv).
Cast 6,5: sin dal primo fotogramma evidente lo sdoppiarsi tra la trasparenza hadasyaroniana e la meccanica recitazione dei burattini ordinanti della religione, la semplicità dell'amore in sospensione di giudizio.
Regia 8-: i continui primi piani demandanti, la cinepresa devota alle inquadrature parziali, l'oniricità chiave del tutto, i sorrisi spariti nel trapasso dalla cerimonia alla porta. Debutto di grandi potenzialità.
 
 

Nessun commento:

Posta un commento