lunedì 8 luglio 2013

Venezia 69/Serebrennikov

 
 
 
Sceneggiatura 7: l'ambizione dell'opera d'arte, metafore che girano attorno a un plot consegnato alla storia del tradimento, ciclicità e vendette, colpi di scena da thriller noir di classe.
Scenografia 8: volutamente asettica di interni di ospedali e alberghi, sovrappassi e corridoi, fermate del bus che vanno in frantumi, balconi sulla taiga, fontane spente dal ghiaccio e statue animali, una Mosca periferica che si può solo amare.
Cast 7,5: strepitosa la femme fatale della cardiologia, indefiniti i tratti degli amanti traditi, troppe riprese simili per il fumatore incallito della pioggia e del vento.
Regia 7: citazionismo estremo combinato con estetismo di ripresa, scene memorabili dalle suggestioni rétro, la scelta opinabile di non filmare ciò che si vuole lasciare alla riflessione.
 
 
 

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