giovedì 23 dicembre 2021

Cinema d'animazione/Luca















Favola semplice che unisce la passione per certo cinema passato della tradizione italiana con i classici di Miyazaki, in un'ambientazione sicuramente inedita e affascinante come quella di un villaggio di pescatori nella Liguria dei tempi in cui ancora si camminava per strada a piedi nudi. Mostri marini, sentimenti, treni e tanta nostalgia. 

mercoledì 22 dicembre 2021

Horrorland/The Whole Truth

 














Sceneggiatura 6/7: l'unica parte che si salva di questa produzione di Netflix. Semplice, ma plausibile e persino appassionante in certi passaggi, incluse le trame accessorie che danno sostanza ai personaggi.
Scenografia 5: la Thailandia non si vede mai, al di là di interni domestici e di ospedale, e qualche svincolo di tangenziale che potrebbe essere ovunque, non è questo che cerchiamo in film di paesi così affascinanti.
Cast 4: terribile recitazione, assolutamente sopra la righe, per personaggi totalmente incredibili, e non a causa dei continui twist nella ricostruzione della trama.
Regia 5: tante critiche sono arrivate alla durata della pellicola, non certo per le due ore, ma per aver trascinato senza veri colpi di paura una vicenda sostanzialmente da noir.



Horrorland/It part Two

 













Sceneggiatura 7: per il più classico degli a volte ritornano, un secondo capitolo che riesce laddove molti sequel falliscono, mantenere (quasi) inalterate le suggestioni indimenticabili di ogni prima volta.
Scenografia 7: Port Hope luccica nuovamente, anche senza l'effetto sorpresa. Viadotti ferroviari e hotel cadenti, un ristorante cinese (il Mandarin di Mississauga, n.d.b.) per i nostri desideri semplici.
Cast 7: ancora una volta la palma del migliore va a un Pennywise incantevolmente malvagio e spaventoso, proprio come nelle intenzioni del suo creatore. Promosse senza acuti le versioni adulte dei giovani protagonisti della prima pellicola (tuttora presenti).
Regia 7,5: Muschietti si conferma, riproducendo una discreta serie di scene spaventevoli, sicuramente molte di più di un horror medio, mantenendo anche il gusto fotografico delle riprese che suona sempre tanto valore aggiunto ai nostri occhi.



martedì 21 dicembre 2021

Cinema d'animazione/Ron

 














Studio di animazione di Londra al debutto, con una bellissima storia ben disegnata. Facile riconoscere nella Bubble una famosa azienda di produzione di gadget ormai indispensabili, come il B-Bot (che fa il verso all'i-Phone), un robot che accompagna i ragazzi alle scuole medie, cercando profili che possono dare loro il like. Il messaggio finale, un po' prevedibile, è comunque universale. Bene, bravi, bis!

Cinema d'animazione/Raya



 












Ultimamente la Disney non sbaglia un colpo. Con il ritorno delle Principesse (ma senza canzoni da suonare agli spettacoli con pianforte e candele) assistiamo a questa avventura che combina arti marziali con un messaggio di fondo fortemente mondialista. La creazione dei 5 regni di Kumandra, secondo alcuni ispirata al Sud-est asiatico, è molto ben riuscita, sia nella grafica accattivante di loghi e costumi che nella realizzazione paesaggistica del fiume a forma di drago. Da vedere.

domenica 19 dicembre 2021

Letteratura contemporanea/Gaia Patierno

 

Conosciamo la storia da Striscia la Notizia, pur non seguendola più da anni. Libri che hanno uno scopo grande, quello di aiutare i bambini in difficoltà. Non stupisce quindi che siano i bambini stessi la molla di una trama di finzione molto ben concepita e distribuita lungo le pagine di questo fulminante esordio chiamato 'Solo cinque'. La scorrevolezza del testo è assoluta, tale da suscitare quasi un filo d'invidia in chi scrive. Le vicende richiamano tristi episodi realmente accaduti e si svolgono in un'Italia volutamente poco definita, con menzione speciale per la borgata romana del funerale iniziale. 
VOTO 8



giovedì 25 novembre 2021

Letteratura classica/Maugham again


Grande capacità descrittiva, con minime visioni poetiche e caratteri dei personaggi ben descritti in una prima metà del libro molto canonica, quasi da falsificazione della lettereatura dell'Ottocento. Poi lo scritto precipita un po', affrettando eventi e descrizioni, in un certo senso alla Edgar Allan Poe, mantenendo solo l'essenziale per la trama, prima di un finale buio e spaventoso. VOTO 7+

mercoledì 24 novembre 2021

Cinema italiano/Yara

 

Sceneggiatura 6,5: lineare come un encefalogramma piatto, per scelta narrativa, che nel thriller poliziesco/legale qualsiasi tipo di pubblico si aspetta un film che inizi e che finisca come il caso che racconta.
Scenografia 6,5: ambienti di una provincia vuotamente semplice, il passare del tempo tra gli aneddoti di un diario e le distrazioni minime della neve che cade, discoteche, cantieri, cani che abbaiano, modellini di aerei che cadono.
Cast 7: menzione d'onore per la giovane protagonista, anche se la scena la ruba indubbiamente tutta la Ragonese, reincarnazione perfetta della Ruggeri e della sua lunga estate senza prove prima del coup de theatre.
Regia 6,5: un nome di fama (Giordana) per una pellicola che lascia il segno su di una storia tristissima e indimenticabile, nel rispetto assoluto della narrazione nota e dei suoi rituali.



Horrorland/A classic horror story

 

Sceneggiatura 6,5: il twist che tiene in piedi la pellicola ha credibilità e rende omaggio a tutto un filone dell'horror, con prologo ed epilogo, la classica parte centrale dilatata dove si fa ricorso (volutamente) anche al copycat.
Scenografia 6,5: molto suggestiva la scena con i cadaveri di auto abbandonati nella piccola radura, reale la strada che attraversa la Sila, ben create le cataste di roghi e cerimoniali votivi per i tre mostri della tradizione.
Cast 6,5: la paura attraversa più volte il volto della protagonista, c'è la finzione che ha un senso negli abbracci affettati di un nerd, il fallimento delle vite professionali a cercare un gemellaggio virtuale. 
Regia 7: piace da subito la pellicola, per un colorismo citazionista visivamente efficace, pareti rosse di una villa in legno e riflessi di sangue sull'asfalto, trascendendo poi su una teatralità mistica, su un'ironia quasi tarantiniana. Bene, bravo, bis.




venerdì 22 ottobre 2021

Letteratura contemporanea/Nesbo II

 

Torna il maestro del thriller norvegese contemporaneo, con un libro atipico di racconti basati sul tema comune della gelosia, di cui uno centrale e altri brevi e accessori. Situazioni che vanno dal credibile al paradossale, in un'antologia sulla carta che anticpa sempre troppo le mosse successive. VOTO 6+



lunedì 11 ottobre 2021

Horrorland/No one gets out alive

 

Sceneggiatura 7: quell'atmosfera attendista, come in un romanzo horror in cui, sino alla fine le carte non siano scoperchiate e non si capisca nemmeno in quale direzione possano dirigersi, materia rara di questi tempi. E se avessimo scelto qualcosa che non ci appartiene più?
Scenografia 6,5: in certe scene, i muri scrostati non possono essere evidentemente quelli dei parcheggi enormi davanti ai supermercati di Cleveland, ma la presenza di Bucarest è discreta e impercettibile tra i corridoi bui e le vetrate slavate dalla luna.
Cast 6: comparse che fumano sigarette, persone di cui non siamo sicuri che provino sentimenti, mostri che si nascondono dietro una porta, vie percorribili della recitazione.
Regia 6,5: l'arte del descrivere un'iconografia classica a colpi di immagini semplici, quella sensazione perennemente onirica di una notte di luna piena, la mattanza finale quando cadono i separé. P-p-promosso!



venerdì 8 ottobre 2021

Horrorland/There's someone inside your house

 

Sceneggiatura 5,5: il mix da subito evidente di mistero e serial killer con maschera, in cui (come solo raramente capita) il filone horror viene contaminato dal giallo, regge per un po' il pretesto di una storia che tracima nella sua ambizione perdendo contemporaneamente credibilità e incertezza. Resta un testo solido alla base, come dimostrano alcuni brani dello script, inarrivabili per il cinema che non parta dalla letteratura.
Scenografia 7: come sempre la maggior parte delle riprese viene effettuata nella Hollywood del nord di Vancouver, anche se la finta ambientazione nel Nebraska a colpi di silos, ruote del vento e campi di grano restituisce un tono appropriato alle vicende di una gioventù perduta dalla provincia.
Cast 6: il tono della messinscena dipende anche dalla performance del giovane cast di attori, tra cui si distinguono in negativo killer e prime vittime, mentre fanno molto storia d'amora maledetta di una certa profondità la ragazza delle Hawaii e colui che vuole illudersi di avere un controllo sulla propria morte.
Regia 6: la parte interessante dello script (il dramma adolescenziale della provincia americana) è ovviamente sacrificata alla serie di delitti con maschera, tuti comunque girati con un tono di slasher medio, a precipitare in un finale che ha cose buone e altre pessime. Come una fiamma richiamata dal vento (cit.)