martedì 13 settembre 2016

Cinema poliziottesco/Milano Calibro 9



Sceneggiatura 7,5: il doppio gioco nel doppio gioco, la mattanza finale firmata da Scerbanenco, pillole di politica nei dialoghi tra i commissari. Un noir d'eccellenza.
Scenografia 7: una Milano americana ante PortaNuova, le luci di notti mascherate e il peso della malavita già settato, esterni romani di completamento abbastanza ingenui.
Cast 6,5: Stander che in Italia fece fortuna, un Moschin che tradisce da subito (come del resto la pavida Bouchet) la propria mancata innocenza.
Regia 7: Di Leo e la trilogia in divenire, una intro confusamente attraente, dialoghi e azione sapientemente dilatati come nella miglior tradizione del genere.

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