lunedì 25 febbraio 2013

Il mito Rossellini/Desiderio



Sceneggiatura 7,5: moralismo noto e angolazioni insolite, convenzionalità sconvolta e dramma dell'esistenza, incompatibilità amorose, la fuga dalla città come metafora della fuga dalla vita.
Scenografia 7: stabilimenti dell'ACI Farnesina, preistoria romana degli studios, mai finzione fu più convincente tra saracinesche, bar da colazione tardiva, viadotti ferroviari e pozzi al greto.
Cast 7,5: Girotti dallo sguardo pietrificato dalla passione, Elli Parvo iconica protagonista sfortunata, le moine di Ninchi, la falsa complicità della Schmidt, in tutto e per tutto un classico dimenticato.
Regia 8: l'imprinting neorealista è del grande maestro, che contribuisce anche con una virata alla sceneggiatura, l'onesto mestierante infila scene dense di provincia e di città, società malata e parvenza da salvare. Capolavoro delle soffitte.




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