martedì 17 luglio 2012

Cinema canadese/Monsieur Lazhar




Sceneggiatura 7-: sul crinale tra la favoletta buonista e la testimonianza di un mondo che cambia, le episodiche cadute nel melenso rapidamente risollevate dalla neutralità verso i giovani studenti in un happy end che non c'è.
Scenografia 6: Montréal regala qualche bokeh notturno dal sedile di un bus, lo scenario limitato ai corridoi di armadietti e alle classi spaziose del Nord America.
Cast 7,5: eccezionale al di là delle lievi stigmate da eroe sfortunato l'immedesimazione di Mohamed Fellag (l'orologio e il bicchiere di vino, n.d.b.), nel corpo insegnante e studente altre prove di classe.
Regìa 7: Falardeau e la poesia, prova sinfonica di insieme con passaggi sublimi sempre in procinto di sconfinare nel cliché, una compattezza di sentimenti che va comunque oltre.



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