martedì 23 giugno 2015

Venezia 71/Hungry Hearts



Sceneggiatura 7: slow-motion cruda e coinvolgente sull'abisso che è pronto a spalancarsi su di noi, la causa della sindrome depressiva lasciata in sospeso, i nodi al pettine tirati secondo usanze consone al luogo (perfetto) dell'ambientazione trasposta del Bambino indaco.
Scenografia 8: Brooklyn che pulsa di tramonti controluce al ristorante russo Volna, citazionismo eyeswideshuttico di cartomanti, la neve gelida del distacco nei treni della provincia.
Cast 8: doppia coppia Volpi per la pellicola, la fantastica sottomissione alla follia si scontra con l'incredula incapacità di risolvere le problematiche impreviste, la sottile linea della vita conclusa anzitempo.
Regia 8: tensione palpabile di claustrofobia ricreata alla perfezione, colonna sonora adeguata ad ogni battito di fotogrammi che restano a lungo nella memoria, l'indulgenza al citazionsimo a colorare di colpi polanskiani l'appartamento all'ultimo piano.

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