lunedì 4 giugno 2012

Il mito Rossellini/Europa 51




Sceneggiatura 7: rigidamente sviluppata su un modello antitetico di bianchi e neri, lascia comunque prevalere il messaggio universale in una scia voluta di buonismi samaritani e chiusure mentali eccessive.
Scenografia 8: Primavalle nei '50 popolani di automobili di lusso diplomatico e scalinate di vicoli della povertà, le poche luci notturne in un b/n epocale.
Cast 8: musa rosselliniana d'eccellenza, la Bergman ripete la performance incredibile di Stromboli, perfetto il distacco da madre annoiata, cristallina la ricerca di una via riparatrice.
Regia 8: la mano del regista tiene alto il livello di un film soggetto a forzature, il vortice del suicidio, le sbarre del manicomio, le coralità opposte in movimento.





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