mercoledì 23 maggio 2018

Letteratura contemporanea/Tuti


Il filone è notoriamente noto, il commissario donna non aggiunge varianti di sistema alla piatta navigazione nel Mediterraneo italiano dei thriller, l'ambientazione montana un po' cliché come ultima moda per riscoprire luoghi remoti sconosciuti ai più tramite la finzione del probabile. L'autrice prende grandissimo spunto dal bestseller di D'Andrea, certe pagine ricordano da vicino le omologhe della Sostanza del Male (c'è persino una gola in cui calarsi), ma anche l'alternanza tipicamente lackberghiana di passato e presente come anticipazione del mistero non può considerarsi genuina. VOTO 6

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