giovedì 28 agosto 2014

Venezia 70/Amelio

 
 
Sceneggiatura 5: titolo fuorviante per un'opera senza una messa in scena adeguata di un soggetto minimamente spendibile, aggrapparsi ai motivi vitali l'imperativo intrepido.
Scenografia 6,5: Milano negli anni dieci, cantieri infiniti e una neve rara, ringhiere e birrerie, vitalità notturna spenta e quell'arte che ancora prova a fare la differenza.
Cast 7: ruolo camaleontico di abnegazione quasi spontanea, l'Antonio nazionale infila una prova di livello dando consistenza a una storia non sufficientemente profilata nemmeno dagli altri interpreti.
Regia 6: il gusto di un'estetica cupa focalizzata su esterni notturni e nuvolosi mantiene l'unità narrativa nonostante i buchi di sceneggiatura, il messaggio conclusivo trasmesso reiteratamente senza convinzione emozionale.
 
 

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