sabato 24 gennaio 2015

67th Cannes Film Festival/Due giorni, una notte



Sceneggiatura 6: il cavillo che insospettisce, la possibilità esautorata nell'arte, una mancata condizione fondamentale di credibilità per un percorso lento e senza speranza di climax, lieti fini o redenzioni.
Scenografia 6: Liegi periferica, il primo giorno la città di condos in piastrelle e bar con veranda, il secondo giorno le fattorie degli animali e gli sterrati dei trattori, la notte dell'arte di arrangiarsi.
Cast 7: Cotillard unica raison d'etre di un film non riuscito, una nomination all'Oscar come premio per la misuratissima cabarbietà post-depressione.
Regia 6: itinerario datato che porta in eredità la prospettiva di un sedile da passeggero, dialoghi senza pathos, ciclicità prevedibile, nell'assenza di un messaggio finale plausibile la grande disillusione dardennica.

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