Dopo Goethe, rivisitazioni del mito dell'anima venduta, la quasi quotidianità dell'abisso nazista che l'autore visse in contemporanea non aggiunge toni storici a un dramma che ne resta estraneo. Il tono fin troppo compassato del narratore, fatta salva l'imitazione del ritmo dodecafonico schoenberghiano in ritmo espositivo, ha venature di inutile pesantezza iniziale nelle pagine di una Germania lontana dai suoi principi bucolici medievali. Pagine interessanti di cultura musicale, la lontananza degli affetti vissuta sempre sobriamente dalla distanza. VOTO 6,5
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