venerdì 30 ottobre 2015

Horrorland/It Follows



Sceneggiatura 7,5: metafore di trasmissioni sessuali, il giudizio sospeso su di una società assente, un mondo né onirico né reale per il miglior horror della decade.
Scenografia 8,5: Detroit, amatissima hometown del regista, luccica nelle sue spettrali location abbandonate, citazioni localiste e gusto estetico retro'.
Cast 7: prova proporzionata ai ruoli di una gioventù abbandonata a se stessa, di riferimenti temporali volutamente mancanti e uccisori che camminano invisibili.
Regia 8: un pizzico di Drive, molto Carpenter, la poesia lynchiana e un senso permanente di angoscia legato a musiche di scena. Il capolavoro di David Robert Mitchell merita (negli auspici dell'happy ending) una saga intera come sequel.

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