martedì 3 novembre 2020

Horrorland/Kadaver

 



Sceneggiatura 6: il soggetto distopico ha la follia trattenuta del periodo contingente, perdendo verve in scene che non mostrano, non si sa se volutamente, un potenziale per remake potenzialmente più cruenti e paurosi.
Scenografia 6: l'hotel illuminato nella scena finale lancia un messaggio involontario a favore delle luci spente dei teatri, una buia valle urbana in rovina che sa farsi apprezzare.
Cast 6: attori che non indossano maschere, e viceversa, in una contrapposizione di ruoli che vale il vagare della protagonista attraverso le verze verdi e rosse e la carne umana delle cucine.
Regia 6: dando in mano questo script (assai superiore) ai produttori di Saw o The Hostel, sarebbe uscita una carneficina senza pause. Qui prevalgono un filo troppo i momenti attendisti, anche nella necessità che le pellicole citate non avevano, di allontanare temporalmente la soluzione del mistero horror.

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