martedì 15 febbraio 2022

Cinema italiano/Marilyn ha gli occhi neri


























Sceneggiatura 7: il lieto fine è nell'aria da subito, ma lungo il percorso la pellicola tocca vari temi importanti, dall'impotenza di una condizione alla mancanza di un vero supporto, riuscendo perfino ad analizzare la fragilità psicologica di base.
Scenografia 7: Roma non si vede quasi mai, tanto il film è incentrato sulla location del Monroe (che assomiglia molto a un teatro sperimentale di Firenze), dove i menù monopiatto diventano il nuovo fenomeno di una società che resta estranea ai veri problemi.
Cast 8: le macchiette hanno quel ruolo e lo impersonificano bene, strepitoso invece il livello recitativo emozionale di Fausto Accorsi con il suo tic e Miriam Leone con le lenti a contatto in ruoli tutt'altro che semplici.
Regia 7: rendere la magia del cinema unicamente tramite un messaggio, senza giocare troppo su di un'estetica a volte facile, può persino funzionare, si prenda ad esempio la scena corale dell'esibizione canora al ristorante. Saper colorare una commedia sentimentale non è da tutti.

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