mercoledì 29 aprile 2015

Cinema americano/Eat, Pray, Love























Sceneggiatura 6: bestseller, tripartizione, temi di attualità contingente e sempiterna, i flash-back non propriamente sistematici finalizzati all'evoluzione di un'interiorità perduta.
Scenografia 6,5: location di validità arcinota, tra i ristoranti delle Botteghe Oscure e i panni stesi della Forcella, sandali di templi indiani, le terrazze verdi dell'isola promessa.
Cast 5,5: il contributo della star hollywoodiana che centralizza su di se la pellicola deludente, plasticosa come in altri ruoli passati di un contrasto esistenziale solo abbozzato.
Regia 5: prestato al cinema dalle serie TV, il cinquantenne dietro la cinepresa sfoggia un paesaggismo agevolato, assenza presenza nei lunghi piani dialogati.


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