sabato 30 marzo 2013

Il mito Rossellini/Era notte a Roma



Sceneggiatura 6-: tra la brutta copia postdatata e l'omaggio autocitazionista postumo, tre soldati di diversa provenienza magnificano le attenzioni ricevute dal popolo italiano sotto la dominazione tedesca, nel più semplice dei pamphlet retorici buonisti.
Scenografia 7: è la stessa Roma che fu città aperta, il Ponte rione popolare di vicoli bui e cortili pennuti, interni di portinai e sotterranei militari, il cielo capitale dell'ignoto degli eventi.
Cast 6,5: la Ralli caratterista burina di altre pellicole, non c'è molta partecipazione emotiva da parte del trio di prigionieri a vicende pure possibilmente esprimibili con grande drammaticità.
Regia 8: lo zoom ovvero l'antesignano francese del medesimo, perfetta profondità di visuale in scene sempre magnificamente inquadrate, il costante suono del coprifuoco memoria imperitura della pellicola.



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