martedì 20 maggio 2014

Cinema americano/Il cacciatore

 
 
Sceneggiatura 6: il dramma della guerra indirettemente, la follia dei reduci, l'apatia delle amicizie, la domanda universale quasi scontata in uno svolgimento prolisso e ridondante.
Scenografia 7: splendide atmosfere russoamericane di freddo nelle viscere e lontane escursioni geografiche, la Thailandia vietnamita a rispondere di un'estetica ormai codificata a foreste e fango.
Cast 6: interpretazioni strillate di recite modeste, l'esordio della grande attrice sullo sfondo, la smorfia poco consona del nudista barbuto, gli occhi di ghiaccio della sconfitta vitrei di melodramma.
Regia 6,5: tre atti per tre ore onestamente eccessive, il Vietnam contorno centrale di dipendenze varie, pretesti culturali anticimino di poche basi, scene eleganti un po' fini a se stesse (notbaly il lungo matrimonio o le reiterate roulette russe).
 

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