venerdì 16 maggio 2014

Cinema francese/Il profumo della papaya verde

 
 
Sceneggiatura 6: bipartizione ostica di storie da raccontare, il trait-d'union troppo flebile di scambi di ruoli e postazioni da difendere, un innamoramento contro società con un lontano preambolo di umile crescita.
Scenografia 6: materiali originali per un set semplice ma discretamente ricostruito di cancellate e pareti in legno, vassoi di colazioni alle verdure e oggettistica preziosa da coprifuoco.
Cast 7: il sorriso innocente della bimba della prima metà della pellicola la miglior firma per una pellicola che conta anche sull'intimismo evidente dei propri non-protagonisti.
Regia 6,5: il regista al debutto sceglie di ricreare un mondo lontano nel tempo e nello spazio, la conoscenza delle abitudini dilatata con sapiente lentezza a colpi di musica tradizionale dal vago sentore horror.
 
 

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