lunedì 17 dicembre 2012

Horrorland/Don't click


























Sceneggiatura 4: prosciugata ogni possibile deriva sostenibile di spettri e nastri, la storia perde da subito ogni logica contorcendosi in una serie di eventi senza un vero filo conduttore (al di fuori della fretta).
Scenografia 6: provincia coreana che allinea uffici governativi, case dalle scale in legno, strade di negozi aperti 24 ore e noti grigi condomini spettrali.
Cast 5: la star attesa (Park-Bo young, n.d.w.) vacilla né più né meno delle controparti maschili, storicamente sempre un filo inadeguate nei film del filone.
Regia 5-: non è certo una novità che l'era d'oro dei k-horror (e più in generale di tutta la paura asiatica) sia tramontata da un pezzo, ma piange il cuore a vedere certi registi totalmente incapaci di produrre il pathos dell'esteticità notturna del genere.

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