domenica 2 dicembre 2012

Horrorland/L'altra faccia del diavolo




Sceneggiatura 4: ovvero quando anche i fautori si inchinano, lo stile documentaristico non è propedeutico né alla storia né alla resa scenica della stessa, di possessioni demoniache e chiese complici. 
Scenografia 5: Bucarest falsa Roma di palazzi CEC e viali alberati, la capitale di ponti tiberini e interni vaticani sempre troppo bui per riprese giornalistiche e ragioni di budget.
Cast 4: il punto più basso nel ridotto spettro di valutazione del film spetta ai posseduti, di volta in volta incapaci di dare una legittimazione neuronale agli occhi sbarrati e alle pistole in bocca.
Regia 3: in Stay Alive campava di rendita, qui in assenza di retribuzione minima sindacale il regista mostra tutti i propri limiti di inventiva, con sequenze abusate in successione e nessuna scossa degna dell'etichetta della pellicola.


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