venerdì 18 gennaio 2013

Il mito Carné/Amanti perduti



Sceneggiatura 6,5: omaggio all'era d'oro del teatro, con toni esageratemente prolissi, convenzionali e leggeri, tra le diverse sfaccettature delle quinte parigine.
Scenografia 6: cartonati ovvi di scarso realismo, taverne dai tavoli in legno, dimore arabeggianti, artisti di strada universali di un'era che fu, tronchi di briganti, palchi timidi.
Cast 7: personaggi realmente esistiti al di fuori del più improbabile, ingenuità che cola e amoreggiamenti superficiali, sostiene la pellicola (da sola, n.d.b.) Arletty nella sua migliore interpretazione.
Regia 6,5: il fuori scena dell'omicidio finale un'incompiuta affrettata, le scene di strada di ripetitiva mancata incisività, i palcoscenici teatrali svuotati della magia di loggioni ordinari e riprese banali, l'affresco complessivo ben riprodotto senza alcuna punta artistica.

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