venerdì 7 marzo 2014

86th Academy Awards/Gravity

 
 
Sceneggiatura 4: lentezza sovrana, omaggi irriverenti ai capolavori kubrickiani, dialoghi da reset, plot esilissimo e politically correct nello spazio metafora del vuoto che ci circonda.
Scenografia 5: effetti speciali celebrati di titoli indicativi, interni già visti di navicelle spaziali,  tempeste di detriti dalla verosimiglianza di un videogame riuscito male. 
Cast 5: Clooney non si vede mai, l'unico volto umano in un film di cartapesta quello tirato di una Bullock preda di se stessa e di un assurdo volteggiare senza proferire verbo.
Regia 4: adesso a Hollywood si premiano i film di Harry Potter e chi li realizza secondo stilemi infantili, un'ora di inquadrature vuote e fermi immagini roteanti, il pathos assente per definizione dalla nazionalità della produzione.
 
 

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