venerdì 21 giugno 2013

Cinema bengalese/Matir Moina




Sceneggiatura 8: il dramma nazionale della notte dell'agguato, la ferita profonda e insanabile dopo quarant'anni, l'islam spiegato ai miscredenti hindu e agli integralisti ciechi.
Scenografia 7,5: bellissima fluvialità monumentale da ghat, una madrasa con giardino per le poche attività ludiche ammesse, l'acqua come elemento distintivo di un popolo.
Cast 6,5: comparse che recitano il proprio ruolo di tutti i giorni, la teologia dell'urdu e le imposizioni degli occhiali, un copricapo bianco come l'innocenza che sopravvive a stento alle tragedie.
Regia 7: Dhallywood e l'approccio, affreschi generazionali placidamente trasportati dalla corrente, icone protagoniste che rimangono nell'anima della pellicola, il finale sospeso parzialmente inatteso.

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