domenica 16 giugno 2013

Horrorland/La dolce casa degli orrori



Sceneggiatura 3: oltre i limiti del ridicolo, tra fiammelle che volano e spiriti buoni di possessioni inevitabili, dall'incipit accettabile a precipizio nei meandri del nulla fantasmatico tra sacerdoti e immobiliari che esorcizzano.
Scenografia 6: l'ennesima villa del Lazio agreste, corridoi semibui e scalini ripidi illuminati da mosche elettriche, cimiteri di riti cattolici, curve di vecchie auto che ancora una volta precipitano.
Cast 5: l'unica curiosità la presenza dell'allora ottenne Ilary Blasi, i padri sono incapaci di trasmettere una qualche minima emozione, la furia cieca dell'omicida esageratamente gonfiata.
Regia 5,5: pillole di lotta di classe nell'odio per la borghesia da sterminare, effetti speciali al punto più basso della filmografia, mani che bruciano nell'assenza di veri e propri spunti horror, il mestiere di inventare scene che abbozzano un'atmosfera.


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