domenica 6 maggio 2012

Horrorland/Vanishing on 7th Street



Sceneggiatura 8: metafora apocalittica sui luoghi senza speranza, idea aberranbrillante di ombre nere che inghiottono e luci da generare tra auto abbandonate e juke box di vecchi classici.
Scenografia 7: Detroit di rivendite di liquors, vecchie skyline a Downtown, polverose chiese in mattoni tra i sobborghi fatiscenti di bar dalle insegne in neon e svincoli autostradali.
Cast 5: il macho latino Leguizamo sa far funzionare i meccanismi minimi della sala da cinema, assai più spaesato l'idolo gessato da fiction sempiterna Hayden Christensen.
Regia 7: budget ridotto e buio d'ordinanza, le scene iniziali dell'ospedale e del grattacielo (oltre a quella paradigmatica del multisala) a specchiarsi nel finale carpenteriano, con un po' di stanchezza attendista in between.



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