Sceneggiatura 5,5: derivativa nelle strutture portanti, ha travi secondarie rielaborate secondo il gusto attuale del vampirismo romanticamente teen, l'elemento fantastico a rileggere un sempre monumentale Stoker.
Scenografia 6: la Transilvania del biellese, evidenti i caratteri norditalici delle abitazioni, eppure ben ricreata complesssivamente a Ricetto di Candelo l'atmosfera del villaggio con taverna e castello d'ordinanza.
Cast 4: impossibile fare peggio della musa progenie, ma la compagnia della pessima recitazione ha altri interpreti in cartellone (Harker, Dracula), solo l'acciaccato Hauer-Van Helsing garantisce un minimo di ritorno alla professionalità.
Regia 5: scene spesso sospese nel tempo, l'onirizzazione permanente da classico mancato, il gore elasticizzato nell'azzeramento postmoderno del pathos, la contemporaneità del prodotto (non ultima la pessima non-winning technology del 3D) affossa un piccolo tentativo di ritorno al cinema delle origini.
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