martedì 9 aprile 2013

Il mito Rohmer/La fornaia di Monceau



Sceneggiatura 7: l'amore sacro e l'amor profano, la prigionia inconsapevole delle scelte, i rituali del corteggiamento, la disillusione alle spalle di chi è già partito, c'è più vita in una panetteria di quanta ce ne sia in tutta la poesia.
Scenografia 7: Monceau e il crocicchio di viali degli incontri fugaci, la Rue Levis del mercato all'aperto molto vecchia Francia, naturalmente il negozio in carne e ossa di cortili carezzevoli e vetrine golose.
Cast 7: l'icona del film è naturalmente colei che dà il titolo alla pellicola, insicura e ingenua, fugace e volatile come una giovane qualunque, più freddi nel loro matrimonio concordato i borghesi.
Regia 8: l'espediente della voce narrante in Rohmer non ricalca la blanda cronistoria hollywoodiana, ma trasmette emozioni contemporanee e complementari alle immagini, in uno stile già perfettamente plasmato al secondo sforzo registico.



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