Sceneggiatura 7,5: omaggio al teatro mallico, la scelta degli attori una conseguenza, i filoni tragico e comico interconnessi dai punti di vista in una meditazione ad ampio respiro sul significato delle parole.
Scenografia 6,5: dall'una e dall'altra parte di Central Park, nobile trait d'union di un paio di inquadrature mozzafiato, i vicoli alberati dell'East side e i café parigini assetati del West side.
Cast 5: chi cita i propri personaggi lo fa in maniera svogliata, le altre interpretazioni suonano false di gong ritmati e set frettolosi (la Mitchell bravina nel doppio ruolo).
Regìa 5,5: povertà di idee registiche applicate a idee soggettistiche, lo sdoppiamento del campo visivo e altri possibili trucchi assenti da un canovaccio pallido e lento, occasione sprecata irripetibile.
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