Sceneggiatura 7+: trama classica, a dipanarsi progressivamente scontando in tal senso una certa prevedibilità immediata, pur a cospetto di un prodotto ottimamente congegnato, la nascita di uno dei tanti figli di Satana tra le congreghe di streghe della uptown NewYork dei mid-sixties. Ira Levin slightly revisited.
Scenografia 7: il Dakota sarebbe poi passato alla storia per altre vicende, gli interni non all'altezza della splendida architettura rinascimentalgermanica di Hardenbergh.
Cast 8,5: storica prova di Mia Farrow, un divorzio durante le riprese, movimenti perfetti per il Cassavetes diabolico, ben coadiuvato dai 'Castevet' di contorno.
Regìa 9: macabro nastro rosso, il terrore psicologico in scena travalica nel completarle allucinazioni lynchiane antelitteram, annegando lo spettatore rapito in un incubo cinematografico di pura angoscia, al regista il compito di autocelebrare la perfetta resa nella mancata distinzione tra realtà e finzione. Classicaccio (cit.).
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