Sceneggiatura 6: la tomografia del pupazzo. La solita resa dei conti mafiosa. Il sakè b/n delle pareti giapponesi. L'ombrello del mare senza spiaggia. Baby gang delle baraccopoli. Il kimono insanguinato. L'accerchiamento dei ninja. Il modulo spaziale e gli asteroidi. Un regista che non sa quale direzione prendere, nel fim e nella realtà. Geniale parodia autocritica dalla voce narrante collagenante, che scivola in un totale nonsense (ancora una volta gettinganyiano) nella seconda metà della pellicola. 8 all'intuizione, 4 alla ripetizione recidiva.
Scenografia 6: i ponti della baia. Scintoismo di lune piene. Ramen restaurant di scazzottate. Residenzialità verde di ville e spider rosse. Ballatoi di appartamenti popolari. Condensato jap.
Cast 6: parade sfuggente degli artisti che da sempre lavorano con Beat.
Regìa 5: la voglia di fare e mettersi in discussione svanisce con un ritorno preponderante alla comicità demenziale delle origini recitative. La testata di Zidane può far sorridere, ma l'ispirazione è lontana anni luce. Solo e unicamente per i fan 'Kitano sempre e comunque'.
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