Sceneggiatura 7: storia con venature d'altri tempi, l'attualizzazione un pretesto per dibattere il senso di colpa in una seconda metà della pellicola frettolosamente incisiva, per molti punti fermi sotto l'eco di Match Point.
Scenografia 6: London di nuove foto ricordo a grattacieli sul Tamigi, le immancabili file di brick roads con i tavolini dei caffé italiani sui marciapiedi, il testamento inglese la fine di una trilogia senza picchi estetici.
Cast 5,5: si fa fatica a credere ai due fratelli, decisamente migliore la resa di personaggi meno impegnativi a borse su omicidi (Atwell, Hawkins).
Regìa 6-: il match point stavolta lo subisce Woody, incapace di tradurre in cinema di un certo livello uno script valido e una colonna sonora glassiana semplicemente meravigliosa. L'omicidio e il finale le uniche riprese degne del regista in un mare di linearità da commedia americana degli anni '80-'90.
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