mercoledì 14 dicembre 2011

Herzog filmography/L'alba della libertà






Sceneggiatura 6-: rilettura pagata in cash di un precedente docufiction dello stesso regista, il cuore germanico e il braccio americano per un mancato film alternativo sul Vietnam.
Scenografia 7,5: pareti di roccia, fiumi incontaminati, giungla di cascate, fuochi di paglia arsa, terra rossa per piedi nudi, la Thailandia scenario di prima scelta assimilabile.
Cast 6: non regge il confronto il cuore buono di Christian Bale, la storicità dell'evento adeguata a simpatie e antipatie del mecenate della pellicola. Bravino Zahn in un ruolo serio.
Regìa 6,5: due rette parallele (Hollywood e Herzog, nello specifico) non avrebbero dovuto incontrarsi in un limbo di compromesso, l'happy end trascinato da contorni gloriosi per l'eroismo americano macera istanti di attesa centellinata tra le improvvisate prigioni laotianvietnamite, l'intrattenimento genuino comune a entrambe le parti in causa la godibilità residua. Giudicando da qui, è ardua la definizione truffautrondiana di miglior regista vivente (e no, che non riusciremo a vederci a Natale, purtroppo).

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