mercoledì 14 dicembre 2011

Herzog filmography/Grido di pietra




Sceneggiatura 5: uno strano soggetto messneriano, alpinismo di serie a e di serie b, salti di sceneggiatura impietosamente lasciati al pubblico senza un concordato di storyboard e ambienti al tornasole.
Scenografia 6,5: poco sforzo e massima resa, e se polverose appaiono le strade ottantiane di Ushuaia, la bellezza oggettiva degli scenari alpini patagonici riesce a parlare da sola tra tende dismesse e haciendas di indigeni hispanohablanti.
Cast 5-: R.I.P. Mezzogiorno è una roccia di emozioni, il disdegno alla premiazione la sua performance da Ciak d'oro, senza dimenticare l'abbaiare randagio di Mathilda May (Glowacz beneficia del velo pietoso, non essendo un attore professionista).
Regìa 6,5: qualche improvviso squarcio nella monotonia della narrazione, una luna piena tra le nubi, un profilo sull'outback australiano, elicotteri di bufere e cime di scalate individuali, la discreta epicità del finale rovinosamente falcidiata dall'innaturalezza della caduta nemesiana.

Nessun commento:

Posta un commento