Sceneggiatura 6: qualcosa di completamente nuovo per il tempo, padre putativo di Mel Brooks e della dark comedy più dozzinale, ha il gusto infantile delle gags infilate in successione, l'atmosfera cupa di ambientazioni e personaggi, il ritmo lento della storia che vive di tensione.
Scenografia 6: il cartonato di una vallata innevata, pretestuosa Transilvania ampezzana, di interni che hanno il carisma e le suppellettili adeguate a quelle di un maniero draculesco.
Cast 6,5: inciampa il regista ancora acerbo di una recitazione che mai acquisirà, divertente macchietta Jack MacGowran, sensibile al vampirismo e al desiderio maschile la sfortunata S.Tate.
Regìa 6,5: la cinepresa è già rosemariana di lunghe attese per gli eventi, la musica polacca di un sottofondo orrorifico a creare un concertato straniamento con l'ironia facilmente prevedibile di spicchi d'aglio e specchi, di sangue rossopomodoro e bare che si aprono e si chiudono.
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