Sceneggiatura 7,5: l'olocausto secondo Polanski (cit.), esperienze personali a intrecciarsi con la vicenda insolita (per i canoni della filmografia tematica, n.d.b.) di rivolte nel ghetto e fuochi nella notte di Umschagplatz, la vena storica szpilmaniana a stemperare la verve drammatica di una storia su mille.
Scenografia 7,5: girato negli studios di Babelsberg (realistici, anche nella versione 'Varsavia rasa al suolo') e in una Praga assolutamente irriconoscibile, ben corredata da insegne polacche dell'epoca.
Cast 8: l'ottima interpretazione di Brody regge per (quasi) tutta la durata della pellicola (143 minuti, n.d.w.), statuetta meritata per il distacco, la disillusione, l'attaccamento, lo smarrimento alternati nella selezione delle scene.
Regìa 8: i corpi dei bambini morti di fame e gli anziani gettati dal balcone pura verità storica, senza il richiamo a volte urlato della rivendicazione, ogni particolare documentabile meticolosamente studiato al tavolino narrativo, dagli interni in grigio fumo alle fucilazioni casuali al di là del muro. Tecniche di ripresa assolutamente attuali, dissolvenze e primi piani sfuocati, il contributo musicale chopiniano per chi scrive leggermente sottoenfatizzato.
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