Sceneggiatura 7,5: esce l'autobiografia, entra il soggetto romanzesco, nella fattispecie Melania Mazzucco. Ci guadagna lo spettatore, senza nulla togliere al background etnico-culturale ferzaniano delle precedenti sei pellicole.
Scenografia 5: non ci è piaciuta la Roma caotica e a tratti inquietante (cit.) depictata da Zamarion, call center e scuole dell'obbligo, lenti appannate e portaborse, pettegolezzi da stireria e sampietrini.
Cast 7: la Ferrari stalattitica di Saturno Contro evolve in una caratterizzazione adeguatamente volgare del personaggio, bravo Mastandrea nel filtrare la cecità sconfitta dell'anima in un personaggio volutamente lasciato incompiuto.
Regìa 7: buia come il riflesso di una vita senza più alcuna speranza, famiglie distrutte e lavori persi, per contorno le vicende di altri personaggi sottovuoto a sottolineare la quotidianità (e per induzione la ferocia) del dramma.
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